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domenica 28 novembre 2010
sabato 25 luglio 2009
Spazio in più
Mancano ormai poche settimane al debutto sul mercato di MacOSX 10.6, nome in codice "Snow Leopard". Apple promette che il nuovo sistema operativo permetterà di risparmiare fino a 6 GB di spazio su disco. Giusto quello che mi serviva per installare Windows!
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Andrew NoApple
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mercoledì 10 giugno 2009
Citando Luttazzi
Presentato il nuovo Mac OS X "Snow Leopard": più veloce e sicuro, occupa meno spazio e meno memoria. È Linux.
giovedì 4 dicembre 2008
Apple e gli antivirus
Si trattava di una nota vecchia e in migliaia avete letto male la data del 2 dicembre 2008. Non dovevate farci caso. Vi siete sbagliati tutti. Siete stati ciechi!
E fu così che finì (per ora) la storia degli antivirus che Apple consigliava, anzi no, ai suoi utenti. Si badi bene: non servivano per proteggersi dai virus, ma per rendere più difficile l'eventuale nascita futura di virus. In pratica Apple voleva solo mantenere il più possibile il MacOSX libero e pulito dalle minacce, e potersene vantare un po', magari con qualche divertente video Mac vs PC.
Un'iniziativa lodevole se non fosse stata a carico com completo degli utenti, visto che i tre antivirus indicati hanno un prezzo e un abbonamento da pagare anno per anno. Una piccola tassa per contribuire al successo di Apple. Steve Jobs ci ringrazierà, magari facendoci mandare un'email dalla segretaria.
Sinceramente parlando: la scusa non sta in piedi. Quello che probabilmente è successo è che Apple ha fatto un po' di combutta con i produttori di antivirus e ha pubblicato quella nota: ci guadagnano i produttori di antivirus, e ci guadagna anche l'Apple Store che due dei tre consigliati li vende anche.
Il terzo antivirus, che sull'Apple Store non c'è, è quello di McAfee. Nell'elenco appariva per ultimo e senza neanche un link al sito o allo store di McAfee. Un antivirus che, guarda un po' la coincidenza!, costa una decina di euro in meno degli altri due.
A quanti affermano perentoriamente e fortissimamente che mai installeranno un antivirus sui loro Mac, voglio ricordare che MacOSX così com'è non è immune dai virus. È solo poco diffuso. Un po' come un lago poco pescoso o una malattia rara. Scegliete voi.
Buona iniezione a tutti.
venerdì 28 novembre 2008
Utente Linux sentenzia: MacOSX è roba da imbecilli
Simone Brunozzi è un informatico italiano che lavora per Amazon. È un convinto utente di Ubuntu Linux, tanto da farsi chiamare Ubuntista. Ha usato per un po' ad usare il Mac e per una volta abbiamo un punto di vista di uno switcher che non proviene da Windows, ma da Linux. E il risultato è più che godibile.
Simone infatti dice di apprezzare molto l'hardware del Mac (ha un MacBook bianco, di quelli che hanno ancora la Firewire e si collegano ai monitor esterni senza fare i capricci). Il giudizio sul software è invece impietoso. Ecco alcune osservazioni:
- Mac è fatto per imbecilli, o per chi vuole far finta di essere imbecille quando usa un PC. Io, quando uso il PC, cerco in tutti i modi di sembrare intelligente (se poi ci riesco o no, è un altro discorso).
- Installare software è un po’ un casino. E’ molto più facile in Ubuntu.
- Mac OS X ti forza a fare delle cose (appunto, per imbecilli), ma io le voglio fare come dico io, e ci incazziamo.
- Per installare certi software bisogna incazzarsi (Picasa, o quello per gestire il telecomando, eccetera).
La conclusione? «Spiacente, caro Mac OS X. Ubuntu vince su tutti i fronti».
Per dovere di cronaca ricordo ai miei affezionati lettori che Ubuntu è gratuito. A scaricarlo non si va incontro agli avvocatoni di Apple, né a quelli di qualcun altro. Volendo ve lo spediscono anche a casa. E soprattutto funziona anche sul Mac.
Buon pinguino a tutti.
martedì 29 luglio 2008
Casco e ricasco
Apple perde il pelo ma non il vizio. Non è bastato farsi belli grazie alla versione di Microsoft Office per Mac, perché grazie all'utilizzo dei processori Intel Apple si fa pubblicità mostrando i suoi computer funzionare con Windows. La pubblicità è ben presente nelle pagine del sito Apple, dove fa bella mostra di sé un MacBook con Windows XP.
Che sia un messaggio della società? Tipo "usate Windows sul Mac che MacOSX non è un granchè", oppure "comprate un Mac poiché è del tutto identico ai PC anche se continuiamo a chiamarli diversamente"? Può anche darsi, ma va un applauso alla società che ha capito qual è il sistema operativo migliore.
Questo post è una parodia di un articolo letto su melamorsicata.E ora odiatemi. Buona parodia a tutti.
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Andrew NoApple
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mercoledì 16 luglio 2008
Psystar denunciata
Alla fine Apple ha fatto quello che tutti si aspettavano e si appresta a portare Psystar in tribunale per i suoi OpenComputer.
Per chi si fosse perso qualcosa, Psystar è una piccola, minuscola società produttrice di piccì che qualche mese fa ha cominciato ad offrire per le sue macchine la possibilità di installare MacOSX Leopard.
Secondo quanto riportato da Punto Informatico, Apple accusa Psystar principalmente di violazione del copyright, induzione alla violazione del copyright, violazione di marchio registrato e violazione di contratto. È fuor di dubbio che alcune di queste accuse possano essere effettivamente fondate (Psystar fornisce gli update per le sue macchine e lo fa modificando quelli ufficiali di Apple).
Tuttavia la condotta di Psystar non può considerarsi del tutto sbagliata: tutte le copie del sistema operativo sono regolarmente pagate e in precedenza limitazioni simili a quelle imposte da Cupertino sulle possibilità di utilizzo del suo software sono state considerate nulle (verificate pure, è tutto documentato).
Apple inoltre parla di danni irreparabili, ma è ragionevole pensare che le utenze Psystar e quelle Mac siano da considerarsi nettamente separate: chi compra un Psystar, bruttino e assemblato, è decisamente un acquirente che non aveva intenzione di acquistare un Mac vero.
Resta la questione del prezzo del sistema operativo: Apple potrebbe dire di vendere sotto costo il suo MacOSX proprio perché recupera il danaro dal legame con il suo hardware (i Mac costano un po' di più anche per quello). In tal caso però non sarebbe più corretto dire che MacOSX costa meno di Windows. Delle due o l'una o l'altra, a voi la scelta.
Nel frattempo non è ancora noto se Psystar voglia avvalersi della norma blocca processi.
Buona udienza a tutti.
domenica 20 aprile 2008
L'attacco dei cloni
Ha fatto parlare di sé la sconosciuta Psystar colpevole di aver presentato dei computer Mac compatibili. Dei cloni? Non proprio: solo dei normalissimi PC assemblati con gli stessi componenti (chipset, CPU, scheda video, etc.) presenti sui computer
made in China designed in Cupertino. In pratica Psystar assembla dei computer abbastanza compatibili da far girare MacOSX senza troppi problemi. La piccola ditta americana vende insieme ai computer anche una copia di MacOSX, cosicché non si possa parlare di pirateria informatica.
I siti dei fan Apple (fan può stare per appassionato o fanatico, a voi la scelta) hanno in parte espresso curiosità, in parte perplessità. Così alcuni hanno titolato "Quando durerà?" (proprio con la d, errori da scuola elementare), e avanzato ipotesi di truffa, fuffa e muffa: società troppo piccola, assenza di magazzini, nome degno di un logopedista. La questione sollevata più di frequente, però, riguarda la licenza di MacOSX, che non permette l'installazione del sistema su macchine non prodotte da Apple. Quindi l'offerta di Psystar sarebbe illegale. E invece no. Vediamo perché.
Per prima cosa vediamo come funzionerebbe in Europa. Nel vecchio continente il software è protetto dalle leggi sul diritto d'autore: l'utente comprando una copia del prodotto acquisisce il diritto di utilizzarlo e di utilizzarlo come più gli piaccia. Facciamo un esempio: quando comprate l'ultimo disco del vostro cantante preferito, l'artista non può certo proibirvi di ascoltarlo in macchina o mentre fate la doccia; l'importante è che l'utilizzo avvenga nell'ambito privato. Inoltre le licenze che ci vengono presentate durante l'installazione di un software non hanno il valore di un contratto: per i contratti occorre che le due parti siano identificate e non si può certo sostituire la firma con un banale click.
Negli Stati Uniti la cosa si fa ancora più interessante perché c'è un precedente legale. Nel 1984 la corte di appello americana del nono distretto ritenne illegale il comportamento della società Data General che per l'utilizzo di un certo software aveva imposto l'acquisto del suo hardware. Il verdetto venne confermato dalla Corte Suprema (corrispondente alla nostra Cassazione). E questo, signori miei, calza a pennello con l'attuale situazione di Apple. Molto probabilmente non si arriverà mai in tribunale: con un precedente simile, a Cupertino potrebbe addirittura essere imposto di eliminare le restrizioni che impediscono una facile installazione di MacOSX su PC diversi da quelli Apple.
lunedì 31 marzo 2008
E il Mac arrivò ultimo
Sinceramente non avevo dubbi: vuoi che un po' era nell'aria, vuoi che un po' l'esperienza insegna, mi aspettavo che fosse il sistema Linux l'ultimo a restare in piedi.
A deludere è stato Windows Vista: dopo tanti vituperï e tanta infamia, sembrava dovesse cadere prima e invece così non è stato. È servito un ulteriore rilassamento delle regole del contest per riuscire a buttarlo giù. Alla fine è caduto grazie ad una falla 0-day (cioè non ancora resa nota) nel Player Flash di Adobe. E questo ci dovrebbe far riflettere. A capo.
Linux, l'africana Ubuntu nella fattispecie, non è caduto.
Windows Vista è caduto grazie ad una falla in un software Adobe.
MacOSX è caduto grazie ad una falla in Safari.
Cosa significa? Vengo e mi spiego. Mentre Windows è caduto grazie ad un problema portato da un software di terze parti, il Mac (fatto da Apple) è caduto per colpa di una falla in Safari (sempre fatto da Apple).
Insomma se Apple ha fallito non può far altro che biasimare se stessa.
Per le precedenti puntate:
venerdì 28 marzo 2008
La voce dello struzzo
Innanzitutto una precisazione: non ci sono voluti due minuti ma trenta secondi, roba che a Hollywood ci avrebbero già fatto un film.
Tempo a parte, della notizia non tutti ne hanno parlato con obiettività. Anche un blog che leggo sempre volentieri ha fatto questo errore, raccontando che il Mac violato durante il recente CanSecWest security conference's PWN 2 OWN è stato sì il primo a cadere ma affermando anche che era da solo e che solo in seguito gli altri computer (una macchina Linux e una macchina Windows) sarebbero entrati in gara.
Questo non è corretto. I tre computer sono stati esposti esattamente allo stesso modo e su tutte e tre le macchine sono state applicate le stesse regole. Sottoposti allo stesso regolamento le macchine Linux e Windowshanno resistito mentre finora ha capitolato solo il Mac, grazie ad un baco presente in un altro prodotto Apple: Safari. Del quale, statene certi, continueremo a parlare.
Due minuti. La gogna e la vergogna
Bisogna innanzitutto ribadire una cosa: nessun sistema è sicuro. Certo è che due minuti sono proprio pochi. Roba di cui bisognerebbe vergognarsi, soprattutto quando nella propria campagna pubblicitaria ci si vanta di essere a prova di raffreddore (un bacio a chi indovina di cosa sto parlando - è facile!).
Eppure Microsoft avrebbe dovuto insegnare che non basta dichiararsi sicuri per esserlo. E quando mancano i fatti non resta che un vano auto compiacimento. Che non è molto lontano da un Playboy sfogliato da soli in bagno.
martedì 4 dicembre 2007
Pubblicità con Vista
Cosa fa la Apple per convincere i suoi utenti a usare il Mac? Racconta di come il Mac sia buono per far girare Vista. Sì, Windows Vista, uno dei sistemi più inutili della storia (dopo il Dos 4, a mio parere): bacato, con problemi di sicurezza, crash improvvisi di applicazioni e lentezze varie. Beh, c'è da dire che Apple ha fatto di più: ha fatto in modo di introdurre le stesse caratteristiche (crash, lentezza e bachi di varia natura) nel suo Leopard, così che i PC Guys che i Mac Guys siano equamente insoddisfatti. Solo che i PC Guys a queste cose ci sono abituati. Resta il fatto che ora Apple sembra credere in Windows Vista molto più di quanto ci credano gli utenti. Siamo messi male.
Godetevi la pubblicità. Non sapete l'inglese? Peggio per voi.
Per scaricare il filmato cliccate qui.
sabato 17 novembre 2007
Globale 001
Ho avuto una settimana brutta, troppo piena, mal di testa perenne e qualcuno ne sarà contento.
Facciamo un po' di aggiornamenti, messi insieme, pochi commenti giusto per capire.
Su OneITSecurity: "è stata apprezzata la professionalità degli ingegneri e dei manager Apple che nonostante sia passato poco più di un mese, e quindi l’uscita di una patch di sicurezza potrebbe risultare impopolare, non hanno esitato a rilasciare questo update". E invece hanno aspettato anche troppo: un mese per risolvere un problema di perdita dei dati durante lo spostamento dei file? Decisamente troppo. Apple dovrebbe rilasciare degli aggiornamenti continui, non 110 mega alla volta. In Italia non tutti hanno la banda larga e avere degli aggiornamenti piccoli, ma continui, aiuterebbe parecchio.
Su Heise Security. Sempre relativo al primo aggiornamento, in particolare al firewall. Il firewall di Apple era risultato bucato come un groviera: non bloccava quello che doveva bloccare e partiva con regole più permissive della Berlino del secondo dopoguerra. Un po' siamo migliorati: non nel firewall, ma nel linguaggio. Ora non si sceglie più di bloccare tutte le connessioni ma di permettere solo i servizi essenziali. È una questione di stile, non di sicurezza.
Carmack afferma che quelli della Apple sono dei pazzi e degli idioti a non prendere in considerazione lo sviluppo dei giochi su ipod e iphone. Ovvero: Apple dovrebbe aprire i propri prodotti per permettere ad aziende come la ID Software di sviluppare e portare i suoi meravigliosi videogame sui device mobili di Cupertino. E se non sapete chi è Carmack allora non siete neanche degni di stare davanti a un computer. Dico sul serio.
Ora ci sono trentadue varianti di uno stesso trojan per Mac. Ancora non ci siamo: il Mac non è abbastanza diffuso per essere terreno fertile per un virus, sia per la propagazione dell'epidemia, sia per la convenienza economica di chi fa i virus. Tuttavia non vedo molto lontano il tempo in cui anche sul Mac dovremo installare un antivirus.
Apple ci crede in XServe? Gli ingegneri che l'hanno fatto sì. Jobs un po' di meno. Forse non sopporta che sulle sue macchine possa metterci mano qualcuno che di reti ne capisce. Almeno ora è possibile virtualizzare il MacOSX Server, a patto di virtualizzarlo su un altro MacOS e mai su un PC. Sappiate che MacOSX gira benissimo su VMWare, indipendentemente che stiate lavorando su Linux, Windows o Mac. Comunque nell'ambito Server Apple ha decisamente ancora tanta strada da fare: può andar bene nella multimedialità, ma farsi pagare così caro per avere un sistema Unix che fa esattamente le stesse cose di una Debian mi sembra un po' esagerato. Se poi, cari utenti Apple, pensate che il MacOSX Server è più facile di una Debian, non posso che darvi ragione. Provate, però, ad immaginare la scena in cui una azienda deve assumere un nuovo amministratore di rete: dovrà sapere dove mettere le mani o solo saper muovere un mouse? Le competenze non possono essere soppiantate dalla semplicità.
Qualche Mac ha un problema con la grafica? Niente paura, basta nascondere tutto sotto il tappeto e nessuno si accorgerà di niente! No, siamo onesti: il documento che parla del problema dei chip grafici di alcuni iMac è ricomparso. Peccato non contenga informazioni utili. Secondo me è un problema Hardware e nessun Firmware potrà giovare. Apple vuole solo evitare il richiamo.
Alla fine questo post mi è uscito in stile rassegna stampa. Non è un granché, lo so. Posso fare di meglio.
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Andrew NoApple
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martedì 6 novembre 2007
Perdite di dati su Leopard
Cosa succede se io dico a Finder di spostare dei file su, ad esempio, un volume di rete? I file vengono copiati sulla destinazione e poi vengono cancellati dalla sorgente.
Cosa succede se io provo a fare lo stesso ma la connessione di rete va giù (ad esempio va via la corrente, oppure cade la connessione ad internet)? Succede che Finder non copia i file sulla destinazione ma li cancella completamente dalla sorgente. Il risultato è che i file non ci sono più: né sulla destinazione, né sulla sorgente.
Uomo avvisato...
domenica 4 novembre 2007
Leopard anche sui PC di altre marche
Macity a proposito di una guida sull'installazione di Leopard sui PC dice che l'articolo
prevede una conoscenza non banale di un processo che include il recupero di file per modificare il sistema operativo, la masterizzazione di Dvd, l'accesso a Darwin e l'uso del terminale. Complessivamente si tratta di una procedura molto complessa e non garantita
e fin qui non ci piove.
Quello che Macity non dice, ma che tutti noi sappiamo, è che la procedura è difficile non per colpa del PC, ma per colpa di Apple, che vuole evitare di vedere il suo OS girare anche sugli altri PC.
Esatto: "sugli altri PC". Perché i Mac di oggi sono solo i PC di Apple: hanno gli stessi processori dei PC, gli stessi hard disk dei PC, gli stessi chipset dei PC, le stesse schede video e così via. Ci gira anche Windows (alla Apple ne vanno fieri!).
Chi si ricorda il primo PowerMac con processore Intel?
(Suggerimento sottovoce: è quello della foto. La Apple lo vendeva a 999 dollari.)
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Andrew NoApple
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sabato 27 ottobre 2007
Nel blu dipinto di blu
Chissà quante risate vi sarete fatti quando avete visto le schermate blu che identificano i nodi Windows nella rete vista da Leopard! Tante risate, vi divertite con così poco!
E anch'io ho riso, un pochino, quando ho letto di questa storia, dello schermo blu che appare su alcuni Mac (si badi bene: sul Mac non sul PC): a quanto pare alcuni infelici utenti Apple hanno fatto l'aggiornamento del proprio computer per godere del ruggito di Leopard e al riavvio si sono trovati davanti uno schermo blu, il computer bloccato e il supporto telefonico di Apple che non sa che pesci pigliare.
Ecco alcuni estratti dal forum Apple di assistenza:
I'm on the phone to them and they can't help!!
Rebooted. Same problem. The question is: If I wait, how long is too long?
I used the Backup program which repeatedly failed to do the backup
Blue screen, black cursor, no activity
It seems to me that they don't really know about the problem yet.
La cosa ancora più divertente è che mentre gli altri sistemi, compreso Windows, sono in grado di funzionare su hardware molto differenti fra di loro, Apple può benissimo concentrare i suoi sforzi solo sui suoi computer che, essendo suoi, conosce benissimo. Eppure nonostante questo un aggiornamento riesce a dare così tanti problemi, ponendo gli utenti in condizione di non poter lavorare.Rebooted. Same problem. The question is: If I wait, how long is too long?
I used the Backup program which repeatedly failed to do the backup
Blue screen, black cursor, no activity
It seems to me that they don't really know about the problem yet.
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Andrew NoApple
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giovedì 25 ottobre 2007
Spaces: la grande non-novità
Leopard avrà Spaces: un'importante innovazione altamente tecnologica presente in tutti gli ambienti Linux e Unix in generale da quasi dieci anni.
Con questo non voglio dire che Cupertino stia lì a inseguire. Voglio dire che a prendere spunto dagli altri non si fa mai male e che anche Apple copia le idee da altri progetti, così come altri progetti copiano le idee da Apple. Se non ci fosse questo reciproco stimolo ci sarebbe poca innovazione, per lo più pilotata dai singoli costruttori al solo fine di vendere nuove versioni dei loro software, e questo non andrebbe certo a favore degli utenti finali.
Per cui smettiamola una buona volta di urlare "Hanno copiato Apple! Hanno copiato Apple!". Ogni volta che leggerò qualcosa del genere sarà mio onore mostrare una prior art che dimostra il contrario.
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Andrew NoApple
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martedì 29 maggio 2007
Balla che ti passa
Come i ragazzi di oneOpenSource hanno già detto, sono state scoperte delle vulnerabilità in Samba.
Per chi non lo sapesse (ed è grave) MacOSX riesce a condividere file e stampanti con Windows grazie a Samba, un progetto opensource preso pari pari dai sistemi operativi aperti (Linux, FreeBSD, etc.) e integrato in MacOSX.
Le falle scoperte in Samba sono state tappate con la versione 3.0.25 (che nel frattempo è stata oggetto di un'ulteriore revisione) e quasi tutte le distribuzioni Linux sono state aggiornate in meno di 24 ore. A distanza di alcune settimane Apple, invece, non ha ancora fornito un aggiornamento e l'ultima versione disponibile è la 3.0.23 (e non la 3.0.10 come riferito da Macity).
Symantec fa notare come questo sia inaccettabile, mostrando come molti Mac siano vulnerabili in attesa dell'aggiornamento e suggerendo addirittura di scaricare i sorgenti e compilarli. Tutto questo a grande vantaggio della proverbiale sicurezza e facilità d'uso del Mac.
Sicuramente Apple avrà le sue buoni ragioni. Dopotutto si tratta di condivisioni con Windows, e diventa semplice dare la colpa a Windows. O meglio ancora: potrebbe dare la colpa ai programmatori (liberi) di Samba. Perché Apple utilizza il loro software devono essere loro a correggere il problema, e infatti l'hanno fatto ma Apple ancora non aggiorna la sua versione per MacOSX, che non è altro che il software che si può scaricare da Samba.org che in effetti è aggiornato e senza problemi. Insomma: mi sto ripetendo e disperdendo. Lasciamo perdere.
Fonti:
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Andrew NoApple
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