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giovedì 22 luglio 2010

Chi vende di più?

Come viene fatto notare da qualcuno sicuramente più attento e preparato di me, le vendite di iPhone sono alle stelle. Apple stessa ha parlato di 3 milioni di iPhone 4 venduti in 23 giorni. Che, calcolatrice alla mano, fanno circa 130 migliaia di telefoni al giorno.

Poco meno di un mese prima, durante la Google I/O, Mountain View annunciava che ogni giorno vengono attivati 160 mila telefoni Android, ovvero 30 mila telefoni in più rispetto al "presa sicura" venduto da Cupertino.

Non si tratta certo di un sorpasso visto che nel conto mancano iPad e iPod Touch. Tuttavia qualcosa mi dice che presto ci sarà un testa a testa interessante e uno Steve Jobs ancora più incazzato (non che debba fasciarsi la testa prima di essersela rotta e anche perché non penso che il buon Dio abbia previsto delle custodie gratuite per le scatole craniche).

martedì 13 gennaio 2009

Carta canta

Secondo i dati preliminari diffusi da NPD, il mercato dei computer desktop in generale è stato poco florido, con un calo complessivo del 20%, ma il calo per i sistemi basati su Windows è stato del 15%, contro il 38% dei sistemi Apple.
(melablog.it, 17 dicembre 2008)

Apple e anche Asus hanno ridotto entrambe la produzione affidata a società esterne di computer portatili per il quarto trimestre dell'anno: la sensibile diminuzione è compresa tra il 20 e il 30%.
(Macity, 10 novembre 2008)

La società di Cupertino è, almeno fino adesso, poco o per nulla sfiorata dalla recessione economica che ha colpito i grandi nomi dell'informatica.
(Macity, 11 gennaio 2009)

lunedì 27 ottobre 2008

Poche vendite, tanti incassi

Come è possibile che un'azienda che non arriva neppure al 5% del mercato abbia una capitalizzazione superiore a tutti gli altri produttori di computer e una liquidità simile a quella di Microsoft?

Le risposte sono due.

La prima è l'indotto. Apple continua ad incassare grazie alle canzoni vendute sul suo store (che non sarebbe assolutamente così famoso se non fosse per l'iPod) e sui contratti telefonici del suo iPhone. Tutti soldi che ovviamente non crescono sugli alberi di mele, ma che vendono comunque e sempre dalle tasche dei clienti.

La seconda risposta è il rincaro. Apple è il produttore che rincara più di tutti i prezzi di vendita dei suoi prodotti rispetto ai costi sostenuti per costruirli. Si era detto che la nuova monoscocca in alluminio avrebbe portato un abbassamento dei prezzi, cosa che non c'è stata. Nonostante questa ammirevole ingegnerizzazione comporti un risparmio nei costi di produzione.

Inoltre non pensiate che i nuovi chipset NVidia siano più costosi di quelli Intel. Il chipset 9400 di Nvidia e l'intel G45 sono proposti pressappoco allo stesso prezzo (Apple tra l'altro è rimasta per un po' indietro non utilizzando il G45, ma solo il vecchio G31). Senza contare della scomparsa della porta FireWire, non una scelta tecnica ma una mera questione di risparmio che non si è tradotta sul prezzo finale.

Ovviamente è pacifico che se un'azienda fa un prodotto valido, e i computer Apple lo sono, debba guadagnarci tanto. È altrettanto pacifico che l'utente non va preso per il culo facendogli credere cose non vere. Basterebbe dirgli: siccome che siamo molto bravi e pensiamo che tutti gli altri fanno schifo allora abbiamo deciso di farvi pagare di più.

Quando vedete Steve Jobs che ipnotizza giornalisti, analisti e fancazzisti con strabilianti risultati fiscali non gioitene troppo. Quei soldi glieli avete dati voi.

Buona spesa a tutti.

PS
Forse non centra niente ma voglio ricordarvi che Piper Jaffray è un venduto che spara cazzate. Non lo state a sentire.

lunedì 13 ottobre 2008

Il primo Android non vende niente male

Se l'iPhone vende milioni di esemplari (11 milioni in una decina di mesi sono una cifra eccellente), anche il G1, anche lo smartphone metà androide metà pinguino voluto da Google (e da quanti si siano attaccati al carrettino) sembra avere delle ottime carte da giocare.

Infatti se inizialmente erano previsti 700'000 terminali venduti entro la fine dell'anno, tale cifra è stata rivista al rialzo. E di parecchio.

Si parla infatti di un milione e mezzo di G1 già venduti (in preordine), più un altro milione prenotato dai negozi per popolare scaffali e vetrine. In totale due milioni e mezzo (2'500'000) di pezzi. Un numero che assume ancora maggiore significato se si considera che il G1 deve ancora essere messo in vendita.

Buon robottino a tutti.

mercoledì 24 settembre 2008

Andrea non s'è perso

C'è veramente da ridere se a meno di nove ore dal lancio del primo telefono con Android (che è veramente brutto, il telefono, non Android) c'è chi scrive «Il telefono di Cupertino, per ora, immune all'effetto Android».

Riguardo invece le stime di vendita, che sono poi il succo dell'articolo: smettiamola di stare a sentire 'sto Gene Munster. Finora non c'ha fatto una bella figura. Aveva previsto un'intera famiglia di iPhone e infatti abbiamo una scelta sterminata che zio Steve ha ridotta al modello bianco e al modello nero solo per non fare un torto ai daltonici. Aveva stimato anche 49 milioni di esemplari venduti entro il 2009, e invece le stime attuali parlano di 11 milioni, che sono comunque una cifra di cui andare fieri (non io ma Apple).

Ma questo G1 (non doveva chiamarsi Dream?) rappresenta una minaccia per l'iPhone? La risposta è semplice e banale come un gelato al cioccolato ed è No. E si badi che non dipende dal fatto che il telefono in questione sia oggettivamente brutto o manchi del multi-touch. È che non mira a fregar clienti all'iPhone, ma al BlackBerry che, piaccia o non piaccia, vende molto più dell'iPhone.

Buon bicentenario a tutti!

domenica 29 luglio 2007

E non è neanche colpa mia

Avevate qualche dubbio al riguardo? A quanto pare Apple ha perso qualcosa in Borsa (è ancora molto forte, non state a preoccuparvi!) perché ha venduto meno iPhone di quanto preventivato. È cè anche stato un bel battibecco tra Apple e AT&T: Apple dice di aver venduto 270 mila telefoni, mentre AT&T ne ha attivati solo 143 mila, poco più della metà. Stranamente (leggetelo con una nota di sarcasmo) Apple ha risposto alle dichiarazioni di AT&T con un netto "Non è vero, non è vero, non è vero!".
Non sto lì a dilungarmi sulle ragioni: magari ve le spiego un altro giorno, dopo le vacanze, insieme a tante, tante altre belle cose su cui ragionare, su cui pensare.

It's not important you think different. It's important you think by yourself.