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venerdì 24 luglio 2009

Skype e il 3G

Non potendo nascondere quello che è sotto gli occhi di tutti, Riccardo Campaci di Macity si arrampica sugli specchi pur di giustificare in qualche modo la scelta di Apple di vietare le applicazioni Voip su rete mobile 3G o GPRS (cacchio, sembra quasi Ghedini!):

Unica limitazione da tenere presente è che il software non è può essere sfruttato su rete 3G. Questo non è particolarmente rilevante per chi telefona dall'Italia visto che usare i bundle dati non troppo generosi (in qualche caso anche scarni) per fare una telefonata in Voip può essere addirittura meno conveniente che usare la rete cellulare. All'estero, dove i dati costano più del caviale (ammesso che si possa fare un paragone tra le due cose),sarebbe addirittura una follia.

Stronzate!

Nella modalità SkypeIn o SkypeOut (quindi da Skype verso un utenza telefonica tradizionale o mobiel), il codec utilizzato è il G.729 che a seconda del profilo può consumare 6,4 kbit/s oppure 11,8 kbit/s. Che tradotto in byte (un byte è fatto di 8 bit) diventa 0,8 KB/s oppure poco meno di 1,5 KB/s. Considerando (a spanne) un overhead di rete di circa il 20%, un minuto di chiamata con Skype verso un utenza tradizionale consuma al massimo 108KB/s.

Immaginando di fare mezz'ora di telefonata al giorno, ogni giorno per un mese intero, si consumano meno di 100MB di traffico. Ci si sta più che larghi anche con l'abbonamento più mediocre. E dove non c'è l'abbonamento, ci sono carte servizi e altre offerte.

La limitazione di Apple non è un favore fatto agli utenti, ma l'ennesimo modo di racimolare qualche spicciolo in più grazie alla connivenza degli operatori di telefonia mobile.

Per la cronaca: Skype per terminali Windows Mobile c'è da molto prima che esistesse l'iPhone. Tra i suoi pregi: non ha alcuna limitazione e posso lasciarlo acceso in background. 

Buone vacanze a tutti.

lunedì 5 novembre 2007

Il telefono ha trovato il suo punto G

Vegetable Points G di Daniele CortezIl famigerato Gphone è arrivato e non è un telefono: è un sistema operativo, aperto a tutti, basato su Linux. Sarà disponibile dall'anno prossimo e verrà installato sui telefonini di qualunque costruttore voglia farlo. Google non chiederà alcun pegno, né contributo economico, né impegnerà intere squadre di ingegneri (che brutta vita!) a tenere il tutto chiuso in una gabbia dorata (ma solo di fuori).
Paolo Attivissimo, che pure è un utente Mac, fa un elenco puntuale delle aziende che già sono entrate in contatto con Google e poi cita anche lo zio Bill e lo zio Steve che mancano poiché troppo presi a giocare nei loro giardini cintati. Insomma: aspettiamo con ansia di liberare le nostre telefonate!

Se ci avete visto una tetta invece di un limone, siete dei pervertiti.