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mercoledì 8 luglio 2009

Fegato

Jobs pronto a riprendere le redini della sua Apple. Secondo i medici il trapianto di fegato è perfettamente riuscito e non ci sono ulteriori rischi per la sua salute. Steve Jobs non sarebbe comunque del tutto contento dell'operazione: il donatore era un utente PC.

sabato 27 settembre 2008

And I am a Mac

Non saprei descrivere la mia sensazione, più che di indignazione di tristezza. Perché ho letto nel giro di poche ore alcuni articoli di cui ci si dovrebbe veramente vergognare.

Prima su melablog riprendono un'immagine molto triste che dice (traduco dall'inglese):

Ogni volta che scarichi l'SDK per l'iPhone, Dio uccide uno sviluppatore Microsoft.
Poi più o meno in giro si parla di un sito che prende per il culo la nuova campagna pubblicitaria Microsoft con frasi del tipo (ne cito una particolarmente triste):
I hate my life, and I'm a PC
[Odio la mia vita, e sono un PC]
E ancora leggo che queste frasi "spiegano chi siano veramente i PC Users e quale sia il loro comportamento e modo di pensare" (in pratica se usi un PC non puoi che odiare la tua vita te lo dico io che sono più intelligente di te) e che quegli utenti che, per un motivo o per un altro, sono contenti dei loro "lenti e stupidi computer" sono dei "poveri pazzi" perché impiegano lo stesso entusiasmo che ci mettono i fanboy Apple, ma lo fanno dalla parte sbagliata. Al rogo! A morte!

Dalla cosa dovrei dedurre che siccome uso Windows sono depresso, ho paura delle novità e ho buone probabilità di diventare pazzo. Poi accendo il Mac (aspetto i due minuti che ci mette a caricare, ma non erano i PC ad essere lenti?) e improvvisamente rinsavisco. Una specie di disturbo della personalità...

A quegli utenti Mac che sono caduti così in basso alla ricerca di nuovi traguardi di fanatismo dico una cosa:
siete patetici

Agli altri utenti Mac, quelli un po' più sani e spero più numerosi, posso solo augurare di coltivare la propria passione con una manciata di buon senso e consapevolezza.


Buona commiserazione a tutti.

lunedì 9 giugno 2008

Lo sfondo non fa il Mac

Meravigliosa carrellata di sfondi per i nostri computer Apple preferiti. Ottimi lavori. Davvero.

Però (se non ci fosse il però non scriverei) c'è ancora chi si ostina a credere nel Think Different che Apple stessa, in amor di coerenza, ha deciso di non utilizzare più. Ricordiamo infatti che Mac e PC sono parenti stretti (e si badi: è stato il Mac ad adattarsi al PC e non il contrario).

Mi sono preso la briga di modificare due wallpaper (gli originali li trovate qui e qui) per meglio esprimere il concetto.

I bought a mac

I am a PC

domenica 20 aprile 2008

L'attacco dei cloni

Ha fatto parlare di sé la sconosciuta Psystar colpevole di aver presentato dei computer Mac compatibili. Dei cloni? Non proprio: solo dei normalissimi PC assemblati con gli stessi componenti (chipset, CPU, scheda video, etc.) presenti sui computer made in China designed in Cupertino. In pratica Psystar assembla dei computer abbastanza compatibili da far girare MacOSX senza troppi problemi. La piccola ditta americana vende insieme ai computer anche una copia di MacOSX, cosicché non si possa parlare di pirateria informatica.
I siti dei fan Apple (fan può stare per appassionato o fanatico, a voi la scelta) hanno in parte espresso curiosità, in parte perplessità. Così alcuni hanno titolato "Quando durerà?" (proprio con la d, errori da scuola elementare), e avanzato ipotesi di truffa, fuffa e muffa: società troppo piccola, assenza di magazzini, nome degno di un logopedista. La questione sollevata più di frequente, però, riguarda la licenza di MacOSX, che non permette l'installazione del sistema su macchine non prodotte da Apple. Quindi l'offerta di Psystar sarebbe illegale. E invece no. Vediamo perché.
Per prima cosa vediamo come funzionerebbe in Europa. Nel vecchio continente il software è protetto dalle leggi sul diritto d'autore: l'utente comprando una copia del prodotto acquisisce il diritto di utilizzarlo e di utilizzarlo come più gli piaccia. Facciamo un esempio: quando comprate l'ultimo disco del vostro cantante preferito, l'artista non può certo proibirvi di ascoltarlo in macchina o mentre fate la doccia; l'importante è che l'utilizzo avvenga nell'ambito privato. Inoltre le licenze che ci vengono presentate durante l'installazione di un software non hanno il valore di un contratto: per i contratti occorre che le due parti siano identificate e non si può certo sostituire la firma con un banale click.
Negli Stati Uniti la cosa si fa ancora più interessante perché c'è un precedente legale. Nel 1984 la corte di appello americana del nono distretto ritenne illegale il comportamento della società Data General che per l'utilizzo di un certo software aveva imposto l'acquisto del suo hardware. Il verdetto venne confermato dalla Corte Suprema (corrispondente alla nostra Cassazione). E questo, signori miei, calza a pennello con l'attuale situazione di Apple. Molto probabilmente non si arriverà mai in tribunale: con un precedente simile, a Cupertino potrebbe addirittura essere imposto di eliminare le restrizioni che impediscono una facile installazione di MacOSX su PC diversi da quelli Apple.

martedì 4 dicembre 2007

Pubblicità con Vista

Cosa fa la Apple per convincere i suoi utenti a usare il Mac? Racconta di come il Mac sia buono per far girare Vista. Sì, Windows Vista, uno dei sistemi più inutili della storia (dopo il Dos 4, a mio parere): bacato, con problemi di sicurezza, crash improvvisi di applicazioni e lentezze varie. Beh, c'è da dire che Apple ha fatto di più: ha fatto in modo di introdurre le stesse caratteristiche (crash, lentezza e bachi di varia natura) nel suo Leopard, così che i PC Guys che i Mac Guys siano equamente insoddisfatti. Solo che i PC Guys a queste cose ci sono abituati. Resta il fatto che ora Apple sembra credere in Windows Vista molto più di quanto ci credano gli utenti. Siamo messi male.
Godetevi la pubblicità. Non sapete l'inglese? Peggio per voi.



Per scaricare il filmato cliccate qui.

domenica 4 novembre 2007

Leopard anche sui PC di altre marche

PowerMac Intel Inside Macity a proposito di una guida sull'installazione di Leopard sui PC dice che l'articolo

prevede una conoscenza non banale di un processo che include il recupero di file per modificare il sistema operativo, la masterizzazione di Dvd, l'accesso a Darwin e l'uso del terminale. Complessivamente si tratta di una procedura molto complessa e non garantita

e fin qui non ci piove.
Quello che Macity non dice, ma che tutti noi sappiamo, è che la procedura è difficile non per colpa del PC, ma per colpa di Apple, che vuole evitare di vedere il suo OS girare anche sugli altri PC.
Esatto: "sugli altri PC". Perché i Mac di oggi sono solo i PC di Apple: hanno gli stessi processori dei PC, gli stessi hard disk dei PC, gli stessi chipset dei PC, le stesse schede video e così via. Ci gira anche Windows (alla Apple ne vanno fieri!).
Chi si ricorda il primo PowerMac con processore Intel?

(Suggerimento sottovoce: è quello della foto. La Apple lo vendeva a 999 dollari.)

domenica 24 giugno 2007

Chiuso

Non sono tanti gli utenti Apple che si fidano ciecamente della mela, ma sono, purtroppo per loro, sono fin troppi.
Se leggo su un blog che Apple sta sbagliando quattro cose, mi fa piacere vedere in giro un po' di consapevolezza, anche se mi verrebbe da dire che le cose che Apple sbaglia (e stiamo parlando di rapporto con gli utenti, non di strategie di mercato) sono molte di più.
Inoltre, se leggo un commento a quel post, mi accorgo che la gente è ormai deviata e che Apple ha instaurato un qualche tipo di fede monoteista da abbindolamento, di cui non finisco mai di stupirmi.
Vengo e mi spiego. Tra le quattro cose sbagliate c'è

Hardware completamente chiuso, anche se con gli ultimi modelli di MacPro o MacBook la situazione è migliorata e sembra sul punto di cambiare

E qui parte il primo chiarimento: le cose stanno cambiando soprattutto perché i nuovi computer di Apple sono in tutto e per tutto dei PC: stessi processori, stesse memorie, stessi chipset, stessi dischi. La pubblicità dovrebbe essere "Ciao, io sono un PC" - "Ciao, anch'io sono un PC".
Ed è proprio questa la cosa divertente, quando a proposito di hardware chiuso:
Beh, questa la posso anche accettare se le cose funzionano bene.

Caro Saint Andrés, hardware chiuso e funzionare bene non hanno nulla in comune: si può avere un hardware aperto ma progettato per funzionare senza alcun problema. Perché hardware chiuso non significa impossibilità di cambiare dischi, memoria e processore, ma significa impossibilità di sapere cosa c'è dentro la scatola e, quindi, fiducia cieca senza poter conoscere come vengano trattati i nostri dati, perché di quello si tratta. E questo, come è ovvio, è cosa cattiva e sbagliata.