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mercoledì 7 gennaio 2009

iTunes: la libertà si paga

Via il DRM dai brani in vendita su iTunes Store. Meglio tardi che mai, anche perché tutti gli altri concorrenti di Apple avevano abbandonato ormai da tempo gli inutili lucchetti, avendo realizzato come questi fossero solo un impedimento e un fastidio per gli utenti onesti. Quelli disonesti avrebbero comunque trovato altre vie per rubare (potremmo parlare per anni interi di questo problema, magari trovandoci per una volta tutti dalla stessa parte).

In questa storia c'è però un piccolo neo. Apple offre a tutti gli acquirenti la possibilità di aggiornare la propria libreria al formato plus, senza DRM a 256Kb/s, ma per farlo chiede di pagare un riscatto: 30 centesimi per liberare ogni brano. Una specie di sequestro di canzone.

Scherzi a parte, fatico a capire la motivazione di questo 30% di maggiorazione sui vecchi acquisti. Infatti il diritto d'autore è stato già pagato con l'acquisto originale. E neanche il sovrapprezzo può essere giustificato per il consumo di banda destinata al download del nuovo file: 4 minuti di musica a 256Kb/s equivalgono a meno di 8MB di download. Neanche gli abbonamenti italiani per navigare su internet coi telefonini sono così cari.

Insomma, non è tutto oro quello che luccica ma liberare i file dal DRM è cosa buona e giusta.

Buon ascolto a tutti.

giovedì 31 luglio 2008

Deretani Retti e Mollicci

Ennesimo caso clamoroso di chiusura di uno store di musica online. Dopo Microsoft a capitolare questa volta è Yahoo. Apple e i suoi fan staranno sicuramente festeggiando, eppure io consiglierei di buttar via i cappellini di carta. Perché il problema non è la chiusura di un negozio, ma nel fallimento totale del sistema DRM. Quando Yahoo chiuderà definitivamente i battenti del suo negozio i brani acquistati non potranno essere più autorizzati. In pratica se uno cambia computer il file regolarmente pagato non funziona più.

Fortunatamente Yahoo risarcirà gli acquirenti, in parte con denaro, in parte fornendo loro gli stessi brani privi di protezione. "Meno male che ad Apple non succederà mai una cosa del genere!" direte voi. Voglio solo ricordare a tutti che ogni qual volta accettate di stare al gioco del DRM, sulla musica, sui film, sulle applicazioni, c'è dietro di voi qualcuno che vi tiene per le palle.

Buona strizzata a tutti!

giovedì 31 maggio 2007

Marchiati ed etichettati

Leggo su Melablog, che i nuovi file senza protezione DRM venduti dall'iTunes Store, contengono un tag nascosto in cui sono registrati nome, cognome e indirizzo email.
A parte che i file senza DRM costano il 30% in più, costo assolutamente non giustificato dalla banda necessaria a trasmettere il file e a parte che comprare un brano online non rende l'acquirente un reale possessore, poiché non si può rivendere il file acquistato come si fa con un disco normale, mi sembra quanto meno sleale nascondere nel file le informazioni personali dell'ignaro cliente. Dopotutto quando noi compriamo un disco in un negozio, non viene scritto sul disco il nostro nome: lo scontrino è a parte.

PS: È mai possibile che alla gente piaccia questa cosa?