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martedì 26 agosto 2008

Perché gli iPhone venduti in Italia sono sbloccati


Tattica commerciale? Forse che gli italiani sono più fortunati di altri? No. Una semplice conseguenza di un obbligo di legge.

In Italia infatti la legge parla chiaro: qualunque telefonino venga venduto bloccato (con una specifica scheda o semplicemente ad un operatore) deve essere sbloccabile dall'utente già dopo nove mesi dall'acquisto, pagando il 50% della differenza tra telefono bloccato e sbloccato. Il costo si riduce ad un tondo e cicciottello zero quando di mesi ne siano passati 18.

La conseguenza è chiara: se vendesse telefoni sbloccati Apple dovrebbe fornire ai rivenditori uno strumento che permetta loro di sbloccare i terminali di quanti ne facessero richiesta. Un tale strumento sarebbe con molta probabilità un software che potrebbe facilmente essere copiato e ridistribuito: basterebbe un solo rivenditore abbastanza audace e il peer-to-peer farebbe il resto permettendo la liberazione di massa ti tutti gli iPhone mondiali.

Quindi in fin dei conti noi italiani siamo più fortunelli (se escludiamo le assurde tariffe e i piani finto-illimitati). Ma la nostra fortuna non si deve ad Apple. Dobbiamo piuttosto ringraziare l'AGCom e le associazioni dei consumatori che si sono battute per allentarci un po' le catene ai polsi.

Buona congestione a tutti.

lunedì 25 agosto 2008

Quando l'iPhone scoraggia lo switch


È inquietante vedere come le cattive esperienze con Apple vengano quasi giustificate da molti dei blog dedicati all'argomento, che piuttosto che dare voce a chi giustamente si lamenta delle proprie frustrazioni alle prese con melafonini e melapiccini (oggi mi sono guardato il fantabosco, e quindi?) preferiscono dare risalto all'apertura di un nuovo Apple Store in Australia. A saperlo prima delle vacenze!

Come sta il fatto che su Gizmodo è arrivato un dettagliato resoconto del perché un utente Windows ha deciso di non passare al Mac. E la colpa non è della mancanza di applicazioni (non è colpa di Apple! direte voi), e non è neanche dell'incompatibilità dei file (non è colpa di Apple! direte voi), ma dei mille problemi che affliggono iPhone (è colpa di Apple! dico io).

Leggendo l'articolo di Adam Frucci si legge dei numerosi problemi incontrati con l'utilizzo dell'iPhone, come ad esempio quelli relativi alla connessione: il terminale non riusciva a riconnettersi alla rete (si badi: a quella per telefonare, per non parlare di Edge o UMTS) dopo un periodo in metropolitana. Quanti si trovassero nella stessa situazione possono usare un piccolo trucco, suggerito anche dalla stessa Apple: riavviare il telefono. Sembra quasi Windows, no?

Pur accerchiato dai molti problemi di connessione lenta o salterellante, la musica che si interrompe e i programmi che cadono in un silenzioso crash, il nostro buon Adam non si è perso d'animo e telefono alla mano ha contattato il centro assistenza di Apple. Cordialissimi come sempre gli hanno detto che "Presto o tardi funzionerà al pieno delle sue potenzialità". In pratica l'iPhone è un investimento, un future: lo compri oggi per quello che potrà valere domani. Steve Jobs ha promesso la correzione dei bachi entro settembre. Lo ha scritto di persona ad uno dei tanti utenti adirati che persa la fede nella santa mela aveva avuto l'ardire di riconoscere che sì l'iPhone è "Furiosamente bacato". Lo ha detto non in un comunicato ufficiale, ma al primo Giacomo Pirletti che si è trovato per strada. Il che sa tanto di presa per il culo.

Le conclusioni di Frucci?

«Quando, poi, arriverà il tempo di comprare un nuvo computer, probabilmente non passerò a Vista, dopotutto. Perché non provare un Mac? Per ora, dopo questa esperienza, non c'è possibilità alcuna che mi decida a farlo»


Buon autostop a tutti.

domenica 3 agosto 2008

iPhone 3G Magazine

A parte che ormai trovo che le riviste in generale siano un mezzo più che sorpassato, ecco qui la prova che c'è ancora qualcuno che ci crede (e che probabilmente crede pure che la verginità sia un valore). Sfigati di tutto il mondo, unitevi!

iPhone 3G Magazine??!
iPhone 3G Magazine??! by kristopher on Zooomr

Buona sfogliata a tutti.

venerdì 18 luglio 2008

Signor Crusher, curvatura sei. Attivare

Mettendo da parte Klingon, Romulani, Ferenghi e Vulcaniani, l'attivazione è un procedimento che non ha portato beneficio alcuno per gli utenti. È un meccanismo con cui, principalmente in riferimento al software, le aziende cercano di proteggere i propri introiti evitando che il prodotto possa essere usato senza averne pagato la licenza.

È questo il caso della maggior parte di Microsoft, con Windows e Office a far da porta-bandiera, e di molte altre software house, come Autodesk e Adobe. È facile copiare un software e le aziende cercano di evitare che questo accada al di fuori del loro controllo.

È un po' più difficile, invece, copiare un telefonino: il 17,6% degli utenti desiderosi di un iPhone hanno infatti provato a fotocopiare il gioiellino di Apple, ma pare che la cosa non abbia dato i risultati sperati. Inoltre molti degli Apple Boys affermano che fotocopiare un iPhone faccia diventare ciechi (anche questo sembra non sia vero).

Scherzi a parte. Ad oggi l'iPhone è l'unico telefono cellulare che non funziona appena acceso (alla faccia della semplicità): occorre collegarsi ad Apple e chiedere la benedizione ufficiale di Steve Jobs. E non è possibile comprarlo comodamente da casa (evviva l'era di Internet) poiché bisogna obbligatoriamente recarsi in negozio. Il tutto ad un costo non proprio irrisorio e senza contare che il perverso meccanismo si è più volte inceppato.

La protezione dei telefoni non è cosa nuova: in Italia è stata portata in auge da Tre, che offriva telefoni a prezzi stracciati in cambio dell'eterna fedeltà alle sue USim. La cosa non chiedeva il pagamento di nessun contratto aggiuntivo e i forti sconti erano abbinati anche alle schede prepagate.

A questo punto c'è da chiedersi: visto che in Italia il telefono viene pagato normalmente e che gli eventuali contratti sono vincolanti (non si può prendere l'iPhone scontato e poi dimenticarsi di pagare l'abbonamento mensile) perché Apple si ostina a complicare la vita ai suoi utenti?

La risposta è più che semplice e viene da più di duemila anni fa: Divide et Impera. A dirlo era il compianto Giulio Cesare, fermamente convinto (a ragione) che se riesci a dividere i tuoi nemici poi è più facile dominarli. La stessa cosa si applica ai mercati (qualcuno ha parlato di globalizzazione?) Ma sono gli utenti i veri nemici di Apple?

Buona pugnalata a tutti.

giovedì 17 luglio 2008

A loro piace così

Ci provano, ma proprio non ce la fanno.

E così si dimenticano di dire che non ci sono gli MMS (proprio ora che la Summer Card!), che non si possono fare i video, tanto meno le video chiamate. E si dimenticano di dire (ma forse neanche lo sanno) che con gli altri telefoni UMTS la connessione non è assolutamente ballerina. E giammai dicono che i problemi di attivazione sono colpa di Apple: colpa di Tim; colpa di Vodafone. Colpa dell'America, Gianni lo ripete fino alla nausea.
Non dicono neanche che la macchinosità per l'installazione delle applicazioni (bisogna poi ricopiarle su iTunes pena la cancellazione) e la qualità mediocre di quelle gratuite sono una precisa scelta commerciale e protezionista di Apple. E si dimenticano pure che il mitico sottomarino di Jules Verne percorse 20 mila leghe sotto i mari, non 10 mila (che abbiano letto il libro a metà?).

Eppure ci hanno provato, tranne per chiedere poi scusa perché «usarlo è l'esperienza definitiva».

Accidenti, mi sono spruzzato nelle mutande e non me ne sono accorto!

Buona scopata a tutti.

lunedì 14 luglio 2008

Pantomima di un gatto a nove code

Code dappertutto per il lancio dell'iPhone in Italia e nel resto del mondo. Una notte bianca improvvisata e file di persone davanti ai negozi, aperti per l'occasione allo scoccare della mezzanotte. Solo che al posto della zucca c'era il melafonino: l'iPhone 3G (3G sta per UMTS, ricordiamocelo).

C'è però da esaminare un po' meglio la natura delle code. In parte sono state opera diretta degli appassionati che proprio un minuto di più non potevano aspettare, ripetendo un canovaccio che già avevamo visto per l'uscita di Windows 95 (guardatevi il video, così facciamo la guerra degli sfigati).

In parte però le code si sono formate anche per altri motivi, tra cui la disponibilità limitatissima dell'aggiornato telefono dei desideri, poche migliaia su tutto il territorio nazionale, e solo alcuni negozi ad averlo effettivamente sugli scaffali (uno o due per ogni milione di abitanti). Ad allungare ulteriormente i tempi di attesa un meccanismo di attivazione con problemi a non finire (si parla di circa 45 minuti necessari per ogni terminale da abilitare).

C'è anche da mettere in conto una certa sovra estimazione del numero di persone in fila: a Torino si è parlato addirittura di 300 persone, cosa che corrisponderebbe a circa 200 metri di coda, che a percorrerla a piedi, per la curiosità di vedere chi è il primo, si impiegano tre minuti (per chi è di Torino, sarebbero circa tre quarti della distanza tra Piazza Castello e Piazza San Carlo.

Che poi io sono passato (poco dopo le undici di sera): la fila non copriva neanche il singolo isolato e tutti erano accompagnati. Perché spesso ci si dimentica che ad aspettare da soli si va incontro a noia sicura.

Buona fila a tutti!

domenica 13 luglio 2008

Entrate pure, la porta e aperta!

A dirlo non è certo Apple, che pur di spennare i suoi clienti li convincerebbe che è meglio per loro farsi prendere le impronte digitali (e che siamo bambini nomadi?).
A dirlo è invece il solito, ormai salito agli onori della gloria, Dev Team che ha appena rilasciato un video, un mero assaggio, di quello che sarà uno dei software più amati (dagli utenti) e odiati (da Apple) delle prossime settimane.
Il tool sarà in grado di sbloccare sia iPod Touch che iPhone, indipendentemente dalla data d'acquisto e dall'attivazione, e funzionante sia con il firmware 1.1.4 che 2.0. E badate che non si tratta solo di far funzionare il telefono con delle schede SIM diverse, cosa che dovrebbe essere già possibile in Italia, ma anche di poter installare dei programmi senza piegarsi al giogo dell'App Store e della sua censura.
E dire che un blog dedicato all'hacking, evidentemente partito con lo scopo di arrendersi, «mettendo una pietra TOMBALE sul futuro dell'iPhone "cracckato"» (testuali parole, triple consonanti comprese).
Buon firmware 2.0 a tutti.

venerdì 11 luglio 2008

iPhone: quando la posta ti va in frantumi

Non vi preoccupate, nulla di troppo serio. Nessuno perderà nessuna email, promesso! (Sempre che vi fidiate delle mie promesse o di quelle di qualcun'altro).
Comunque quello che è capitato è che l'iPhone 2 a detta di qualcuno ha ancora una costituzione delicata, principalmente dovuta ai problemi di gioventù delle applicazioni, in particolare di quella della posta.
Il problema si riscontra con l'ActiveSync, meraviglia delle meraviglie che Apple ha scoperto solo qualche anno dopo i terminali Windows Mobile. L'ActiveSync funziona bene con calendari e contatti, ma, cito testualmente, «metà delle volte che clicco su un'email mi rimanda alla home (e resetta l'email, così che il server deve fare di nuovo il push dei messaggi verso il telefono)».
La soluzione, almeno per ora, è quella di ritornare al buon vecchio IMAP che, personalmente, preferisco a tutti gli altri protocolli.
Buon iPhone a tutti.

martedì 10 giugno 2008

iPhone 2.0: quello che avevi osato chiedere e che ancora non c'è

Bisogna ringraziare i ragazzi di Gizmodo per questa immagine (io ci avrei tolto solo la nuvoletta).




Altre cose che mancano?
Manca ad esempio la possibilità di installare programmi by-passando la censura/selezione (chiamatela come volete) di Apple, o la video chiamata (cosa che tutti gli altri telefoni UMTS fanno). Ma di queste cose magari ne parliamo un'altra volta (e prometto che racconterò anche le cose belle di questo telefono).