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venerdì 11 febbraio 2011

A-Follati

A giudicare dalla mancanza di entusiasmo di entrambe le persone (sì, ne sono solo due) in coda per l'apertura dell'Apple store, pare che il lancio dell'iPhone Verizon non stia andando a gonfie vele.

martedì 27 luglio 2010

Jailbreak legale, la risposta di Apple


È incredibile anche solo pensare che un ente governativo ci metta il bastone fra le ruote mentre noi limitiamo le libertà degli utenti. Ora corriamo il rischio che quanti hanno acquistato o acquisteranno un iphone  pensino di averne acquisito il possesso solo per il fatto di averlo pagato.


giovedì 22 luglio 2010

Chi vende di più?

Come viene fatto notare da qualcuno sicuramente più attento e preparato di me, le vendite di iPhone sono alle stelle. Apple stessa ha parlato di 3 milioni di iPhone 4 venduti in 23 giorni. Che, calcolatrice alla mano, fanno circa 130 migliaia di telefoni al giorno.

Poco meno di un mese prima, durante la Google I/O, Mountain View annunciava che ogni giorno vengono attivati 160 mila telefoni Android, ovvero 30 mila telefoni in più rispetto al "presa sicura" venduto da Cupertino.

Non si tratta certo di un sorpasso visto che nel conto mancano iPad e iPod Touch. Tuttavia qualcosa mi dice che presto ci sarà un testa a testa interessante e uno Steve Jobs ancora più incazzato (non che debba fasciarsi la testa prima di essersela rotta e anche perché non penso che il buon Dio abbia previsto delle custodie gratuite per le scatole craniche).

sabato 15 maggio 2010

Il Robottino e la mela rosicata

Abbiamo letto tutti del sorpasso di vendite di Android ai danni di iPhone (saldamente in testa resta comunque il Blackberry). E allora i vari fan della Mela si sono affrettati a fabbricar improbabili ventose per tentare la scalata di levigati e chiari specchi. Tra le più fantasiose:

  • Non è vero niente
  • Il NPD è in realtà un editore di romanzi fantasy
  • Il sondaggio va ripetuto utilizzando una app per iPhone (che dovrà essere approvata da Apple, ovviamente)
  • Lo sanno tutti che gli Androidi non esistono

Messi da parte gli scherzi, vediamo che la Apple si è data effettivamente un gran da fare per minimizzare la notizia, etichettando i dati come poco significativi perché relativi al solo mercato statunitense. E in questo è stata seguita a ruota da tutte le testate e i blog fedeli alla mela.

La risposta di Apple contiene sia una verità che una bugia. La verità è che su scala mondiale l'iPhone è ancora di gran lunga davanti ad Android (non ho dati alla mano, ma non mi sento di dubitare il contrario). La bugia riguarda la rilevanza dei dati presentati da NPD. Tutt'altro che trascurabili visto che gli Stati Uniti sono il mercato più importante del mondo.

Mi sembra interessante approfondire le ragioni reali che hanno spinto Apple a sguinzagliare i suoi portavoce. Non è infatti solo una questione di immagine o di sentirsi rodere il fegato (scusa Steve!). Qual è la prima reazione che si ha quando un'azienda perde una parte del suo aurea dorata? Semplice: le quotazioni in borsa vanno giù. Se poi ci mettiamo che i dirigenti Apple, Jobs in primis, sono pagati principalmente in stock options e che da Cupertino non si è visto ancora il becco di un dividendo, il cerchio si chiude.

Se Apple distribuisse dividendi, allora sarebbe nell'interesse degli azionisti mantenere alti gli incassi dell'azienda (e questo bisogna dire che Apple lo sa fare bene). Visto che però i dividendi non ci sono, allora l'unico interesse degli azionisti è quello di vedere le azioni crescere e crescere ancora. Questo vale ancora di più quando ci sono di mezzo le stock options (ovvero la possibilità in futuro di acquistare un certo numero di azioni al prezzo corrente al momento dell'emissione dell'azione). Le azioni Apple diventano così un titolo puramente speculativo: fa niente che si domini il mercato o che ci siano delle ombre qua e là. Il continuo salire delle azioni è l'unico guadagno per gli azionisti.

Resta da capire ancora cosa gliene frega di tifare Apple a quelli che di azioni non ne hanno.

lunedì 17 agosto 2009

Morti di fame

Apple è la prima della classe per quanto riguarda i profitti che, ci tengo a ricordare, derivano direttamente dalle tasche dei suoi utenti. Cito testualmente:

«Per ultimo, non si può negare che avere a listino un solo prodotto, escludendo l’azienda dalle fasce più basse del mercato, consente costi operativi sensibilmente ridotti concentrando gli sforzi su prodotti con maggiori margini di guadagno.»

Ecco spiegato il trucco! I poveri e i morti di fame non sono degni di entrare nel mondo dorato della mela! Che aspettate? Smettete da dar da mangiare ai vostri figli e comprate piuttosto un iPhone.

venerdì 24 luglio 2009

Skype e il 3G

Non potendo nascondere quello che è sotto gli occhi di tutti, Riccardo Campaci di Macity si arrampica sugli specchi pur di giustificare in qualche modo la scelta di Apple di vietare le applicazioni Voip su rete mobile 3G o GPRS (cacchio, sembra quasi Ghedini!):

Unica limitazione da tenere presente è che il software non è può essere sfruttato su rete 3G. Questo non è particolarmente rilevante per chi telefona dall'Italia visto che usare i bundle dati non troppo generosi (in qualche caso anche scarni) per fare una telefonata in Voip può essere addirittura meno conveniente che usare la rete cellulare. All'estero, dove i dati costano più del caviale (ammesso che si possa fare un paragone tra le due cose),sarebbe addirittura una follia.

Stronzate!

Nella modalità SkypeIn o SkypeOut (quindi da Skype verso un utenza telefonica tradizionale o mobiel), il codec utilizzato è il G.729 che a seconda del profilo può consumare 6,4 kbit/s oppure 11,8 kbit/s. Che tradotto in byte (un byte è fatto di 8 bit) diventa 0,8 KB/s oppure poco meno di 1,5 KB/s. Considerando (a spanne) un overhead di rete di circa il 20%, un minuto di chiamata con Skype verso un utenza tradizionale consuma al massimo 108KB/s.

Immaginando di fare mezz'ora di telefonata al giorno, ogni giorno per un mese intero, si consumano meno di 100MB di traffico. Ci si sta più che larghi anche con l'abbonamento più mediocre. E dove non c'è l'abbonamento, ci sono carte servizi e altre offerte.

La limitazione di Apple non è un favore fatto agli utenti, ma l'ennesimo modo di racimolare qualche spicciolo in più grazie alla connivenza degli operatori di telefonia mobile.

Per la cronaca: Skype per terminali Windows Mobile c'è da molto prima che esistesse l'iPhone. Tra i suoi pregi: non ha alcuna limitazione e posso lasciarlo acceso in background. 

Buone vacanze a tutti.

mercoledì 15 luglio 2009

Il bicchier d'acqua


Mi ha chiamato un caro amico. Si è comprato l'iPhone, o meglio gliel'hanno regalato (l'abbonamento però lo pagherà lui).

Mi ha chiesto «Come si mette la musica?».

«È facile come bere un bicchier d'acqua - gli ho risposto io - Attacchi l'iPhone, prendi la musica da quella della libreria di iTunes e la trascini in 'Musica' sotto l'iconcina dell'iPhone».

«Non me lo fa fare», mi dice lui.

«Sicuro che non sia un wmv? Sicuro che non la stai trascinando da un applicazione esterna? Sicuro che...»

«Sicuro, sicuro - mi risponde - È la stessa cosa che facevo con l'ipod piccolo [shuffle ndr], solo che con quello lì me lo fa, con l'iPhone invece no»

Pur convinto che il mio amico stesse affongando in un bicchier d'acqua, non avendo un iPhone sotto mano, e non usando iTunes per gestire l'iPod Touch sono dovuto ricorrere al web, trovando diverse discussioni che mi hanno a dir poco stupito: non si può trascinare la musica direttamente nell'iPhone. L'unico modo per spostare la musica e sincronizzare una o più playlist.

Chiedo lumi. È vero tutto ciò? Se sì, perché mai Apple vuole a tutti i costi complicare la vita ai propri utenti?

martedì 7 luglio 2009

Confronti

Il nuovo iPhone 3GS è così completo che sembra quasi un Nokia.

giovedì 2 luglio 2009

Caldo

È vero, l'iPhone 3GS tende a surriscaldarsi. Utenti di mala fede! Non sapete che Apple ha già pronta la soluzione? Alta tecnologia e ricerca avanzata, per produrre una semplice istruzione: aspettare che il telefono si raffreddi.

mercoledì 17 giugno 2009

Il più iPhone

martedì 16 dicembre 2008

Figli di un iPod minore

Come tanti altri fortunati o sfortunati utenti ho un iPod Touch. Comodo per navigare, almeno quando Safari non va in crash, un po' meno per ascoltare la musica. Per fortuna c'è il JailBreak che ci aiuta a far fronte a mancanze e problemi. Defective by design, lo chiamano.

In generale un giocattolo abbastanza interessante che però ha un fratello che si chiama iPhone. Il fratello maggiore è infatti più completo, non solo per la dotazione hardware, ma anche per il trattamento che riceve da Apple. Ricapitoliamo un po'.

Inizialmente l'iPod Touch non aveva nessuna della applicazioni "produttive" di iPhone, una su tutte l'email, che è sicuramente tra le più utili. Hacker a parte, Apple le concesse all'iPod Touch solo più tardi, e a pagamento: €17,99 e passa la paura. Gli iPod Touch nuovi, invece, ce le avevano già dentro. Alla faccia della fidelizzazione.

Poi fu il turno dell'aggiornamento al firmware 2.0. Per l'iPhone il passaggio era gratis. Per l'iPod Touch, ancora una volta, a pagamento: €7,99 e anche questa volta passa la paura. Ovviamente si trova molto facilmente in rete e una volta installato iTunes permette di effettuare tutti gli aggiornamenti successivi, ma Apple imperterrita punisce e tradisce gli utenti iPod Touch. Anche in questo caso, nuovi utenti avvantaggiati (ma questa era più accettabile).

Infine lo Street View di Google. Dopo aver visto che Android ce l'aveva, Apple è corsa ai ripari per portare lo Street View sul suo telefono. E solo su quello. Anche in questo caso l'iPod Touch è stato escluso. Anche in questo caso è stato facile trovare la chiave per aprire lo scrigno, anche perché era nascosta dentro l'iPod stesso, a riprova che il fratello minore nulla ha da invidiare al fratello maggiore. E anche in questo caso c'è da credere che Apple in futuro faccia pagare qualcosina agli utenti iPod Touch. Unica nota di merito: non c'è neanche su quelli nuovi.

Verrebbe da chiedersi: Perché Apple odia così tanto chi ha le versato centinaia di Euro per avere un iPod Touch? Forse è perché gli utenti iPhone continuano a pagare attraverso le bollette del telefono. O forse è proprio per una questione di antipatia, per tutte queste brutte persone che con un Touch e un telefonino qualsiasi da quattro soldi fanno tutte le cose che riesce a fare un iPhone. Bisogna mettere un po' di distanza.

Buona minoranza a tutti.

giovedì 16 ottobre 2008

Il Kill Switch: differenze tra Android e iPhone

L'Emilio Fede della situazione punta il dito contro Android: anche il sistema di Google ha la possibilità di cancellare le applicazioni da remoto! Bisogna metterlo alla gogna così come si è fatto per l'iPhone. Silvio Steve siamo tutti con te!

Facciamo un po' di chiarezza e vediamo di analizzare la situazione senza essere servi di nessuno, se non di noi stessi. Il Kill Switch in Android c'è e su questo non ci piove. Tuttavia ci sono alcune sostanziali differenze rispetto all'iPhone.

  1. Google ha confermato immediatamente l'esistenza del Kill Switch e non ha aspettato che qualcuno lo scoprisse come invece ha fatto Apple. Il tutto è esposto nei termini di servizio dell'Android Market. Inoltre nulla impedisce all'utente di installare un'applicazione al di fuori dell'App Store. Su Android non esiste il Jailbreak perché non serve.

  2. Apple fa una forte selezione delle applicazioni che vengono immesse nell'App Store, mentre questi controlli sullo store equivalente di Android non ci sono. Non che questa sia una giustificazione, ma Google potrebbe aver maggior bisogno del Kill Switch di quanto ne abbia Apple. Inoltre è noto il comportamento censorio di Cupertino nei confronti di alcune applicazioni.

  3. Android è open source: si sa esattamente come è fatto dentro. L'iPhone invece è blindatissimo e ci può mettere le mani solo Apple. È una questone di fiducia: come posso io fidarmi di te se tu non fai altrettanto?
Un'ultima cosa. Emilio MacFido definisce il Kill Switch «una buona idea come buona era e resta». Stronzate. Il telefono che sia Android, Nokia o Apple è mio. E quello che ci faccio sopra saranno per sempre solo fatti miei.

Buona uccisione a tutti.

mercoledì 8 ottobre 2008

Copio anch'io, no tu no

Apple ha inviato ad una scuola canadese una lettera minacciosa (così l'ha definita il preside) perché come logo quella scuola ha una mela. Intera, non morsicata, ma con la fogliolina colpevolmente inclinata dal lato sbagliato.

Dies Irae! Ma come? Questi farlocconi canadesi non sanno che Apple ha il dominio assoluto su tutte le forme dell'universo? Non si sono mai accorti che quando si morde una mela dentro c'è sempre un piccolo iPod? (Se vi interessano altri esempi veri, i miei sono delle iperboli, potete dare un'occhiata qui).

La storia potrebbe continuare a lungo. Solo un esempio e vado via. L'iPhone.

Nokia ha presentato il suo modello a tutto-tatto e i soliti noti e ignoti hanno sentenziati unanimi: è uguale all'iPhone. Il che corrisponde a realtà in quanto sia l'iPhone che il Nokia 5800 sono rettangolari. Eppoi chissà perché tutti si dimenticano che l'LG Prada è stato presentato una settimana prima dell'iPhone e combinazione, anch'esso ricorda quella forma geometrica chiamata Rettangolo.

In attesa che Apple millanti diritti sulle opere di Giotto e sui suoi cerchi perfetti auguro una buona quadratura a tutti.

lunedì 6 ottobre 2008

Senza clausola ma non troppo

Rispondo con colpevole ritardo ad Angel.

Like a fish out of water, by colodioApple ha cassato la clausola di segretezza sulla pubblicazione delle applicazioni per iPhone/iPod Touch nell'App Store. Ciò è un bene, ma come al solito bisogna fare alcune considerazioni.

Innanzitutto Apple non si è mossa di sua spontanea volontà: le critiche alla NDA sono arrivate unanimi da tutti i versanti. Se non fosse stato per il danno di immagine autoinflittosi, Cuperino non avrebbe mai fatto il doveroso passo indietro. Comunque l'ha fatto e siamo contenti. Almeno un po'.

Perché infatti la clausola non è stata completamente cancellata ed è ancora in vigore per le applicazioni in fase di sviluppo o comunque che non sono state ancora rilasciate. Una mossa di marketing piuttosto che un vero e proprio mea culpa. Apple ha fatto la parte del regnante illuminato elargendo ai suoi sudditi questo magnanimo gesto di benevolenza. Uno specchietto per le allodole per nascondere che nei fatti poco è cambiato.

Buona sudditanza a tutti.

giovedì 25 settembre 2008

Devi stare muto

In casa Apple comanda Apple. Fa niente se i soldi erano buoni quando hai comprato l'iPhone, l'iPod o l'iFac (fate finta sia italiano maccheronico dall'inglese). Fa niente se hai pagato i 99 dollari per diventare sviluppatore e sperare che un giorno la mela ti dica di sì.

Perché se per un qualche motivo la tua applicazione viene rifiutata non puoi dirlo. Devi stare muto perché non sono cazzi tuoi. Non lo deve sapere nessuno. Zitto e paga. Altrimenti ci vanno di mezzo anche le altre app. È davvero questo che vuoi?

Una situazione che ha dell'inaccettabile soprattutto quando le polemiche sugli esclusi (in questo negozio non possono entrare i cani e gli ebrei) non riguardano applicazioni che creano problemi di privacy o sicurezza per l'utente. Gli esclusi sono quelli che cercano di fare meglio di Apple là dove Apple non vuole fare di meglio. Perciò le email si possono leggere solo in un modo, e il vostro giocattolo non può funzionare se non attraverso iTunes.

E questo ci riporta al principio: in casa Apple comanda Apple. Peccato che il telefono sia mio.

Buona spifferata a tutti.

mercoledì 24 settembre 2008

Andrea non s'è perso

C'è veramente da ridere se a meno di nove ore dal lancio del primo telefono con Android (che è veramente brutto, il telefono, non Android) c'è chi scrive «Il telefono di Cupertino, per ora, immune all'effetto Android».

Riguardo invece le stime di vendita, che sono poi il succo dell'articolo: smettiamola di stare a sentire 'sto Gene Munster. Finora non c'ha fatto una bella figura. Aveva previsto un'intera famiglia di iPhone e infatti abbiamo una scelta sterminata che zio Steve ha ridotta al modello bianco e al modello nero solo per non fare un torto ai daltonici. Aveva stimato anche 49 milioni di esemplari venduti entro il 2009, e invece le stime attuali parlano di 11 milioni, che sono comunque una cifra di cui andare fieri (non io ma Apple).

Ma questo G1 (non doveva chiamarsi Dream?) rappresenta una minaccia per l'iPhone? La risposta è semplice e banale come un gelato al cioccolato ed è No. E si badi che non dipende dal fatto che il telefono in questione sia oggettivamente brutto o manchi del multi-touch. È che non mira a fregar clienti all'iPhone, ma al BlackBerry che, piaccia o non piaccia, vende molto più dell'iPhone.

Buon bicentenario a tutti!

giovedì 11 settembre 2008

Ricomincia la rincorsa

Era prevedibile: il nuovo iTunes blocca iPhone e iPod Touch sbloccati. Niente paura, la soluzione è prossima e sarà efficacie come al solito.

Nel frattempo ecco come deve essere andata l'ultima riunione in casa Apple a proposito dei terminali sbloccati.

- Steve... Sì, ecco... è che...
- Cosa?, diavolo di un mac!
- È che l'hanno sbloccato di nuovo.
- L'iPhone dici?
- Sì, Steve, l'iPhone. E anche il Touch.
- Cacchio, ma non possiamo portarli in tribunale?
- Non saprei, dovremmo chiedere all'ufficio legale e...
- Magari denunciamo tutti quelli che lo sbloccano, no?
- Ehm... beh, non saprei... insomma in fin dei conti ce li hanno pagati...
- Sempre con questa storia della proprietà privata, ma non l'avevano abolita?
- No, Steve. Solo in Cina.
- Quelli sì che sono bei posti!

giovedì 28 agosto 2008

Statistiche Web per cellulari: i conti non tornano

Da sempre NetApplications fornisce dati sempre più incoraggianti per Mac e iPhone. Le statistiche di Giugno mostrano l'iPhone arrivato allo 0,16% della presenza web. Comunque sappiamo tutti che NetApplications non è la sola campana da ascoltare.

ADMob è una società specializzata in marketing ed orientata al mercato mobile (cellulari e palmari). Anche loro hanno fatto una ricerca relativa, però, al solo mercato mobile. Nei dati rilevati da ADMob relativi a Giugno l'iPhone è al 5% di presenza come navigazione web, superato da Palm all'8%, Windows Mobile e RIM entrambi al 13% e, re di tutti i telefonini, Symbian che se li mangia tutti con un grasso 57%.

Quindi, considerando lo 0,16% di iPhone secondo NetApplications, e considerando che secondo ADMob Symbian è circa undici volte e mezzo più utilizzato di iPhone per navigare, nei report di NetApplications dovrebbe comparire anche una voce relativa a Symbian con a fianco un piccolo ma luccicante 1,82% che invece non c'è.

Delle due l'una: o NetApplications dice stronzate, oppure a farlo è ADMob. Oppure banalmente le statistiche non servono a un cazzo.

Buona percezione a tutti.

lunedì 25 agosto 2008

Quando l'iPhone scoraggia lo switch


È inquietante vedere come le cattive esperienze con Apple vengano quasi giustificate da molti dei blog dedicati all'argomento, che piuttosto che dare voce a chi giustamente si lamenta delle proprie frustrazioni alle prese con melafonini e melapiccini (oggi mi sono guardato il fantabosco, e quindi?) preferiscono dare risalto all'apertura di un nuovo Apple Store in Australia. A saperlo prima delle vacenze!

Come sta il fatto che su Gizmodo è arrivato un dettagliato resoconto del perché un utente Windows ha deciso di non passare al Mac. E la colpa non è della mancanza di applicazioni (non è colpa di Apple! direte voi), e non è neanche dell'incompatibilità dei file (non è colpa di Apple! direte voi), ma dei mille problemi che affliggono iPhone (è colpa di Apple! dico io).

Leggendo l'articolo di Adam Frucci si legge dei numerosi problemi incontrati con l'utilizzo dell'iPhone, come ad esempio quelli relativi alla connessione: il terminale non riusciva a riconnettersi alla rete (si badi: a quella per telefonare, per non parlare di Edge o UMTS) dopo un periodo in metropolitana. Quanti si trovassero nella stessa situazione possono usare un piccolo trucco, suggerito anche dalla stessa Apple: riavviare il telefono. Sembra quasi Windows, no?

Pur accerchiato dai molti problemi di connessione lenta o salterellante, la musica che si interrompe e i programmi che cadono in un silenzioso crash, il nostro buon Adam non si è perso d'animo e telefono alla mano ha contattato il centro assistenza di Apple. Cordialissimi come sempre gli hanno detto che "Presto o tardi funzionerà al pieno delle sue potenzialità". In pratica l'iPhone è un investimento, un future: lo compri oggi per quello che potrà valere domani. Steve Jobs ha promesso la correzione dei bachi entro settembre. Lo ha scritto di persona ad uno dei tanti utenti adirati che persa la fede nella santa mela aveva avuto l'ardire di riconoscere che sì l'iPhone è "Furiosamente bacato". Lo ha detto non in un comunicato ufficiale, ma al primo Giacomo Pirletti che si è trovato per strada. Il che sa tanto di presa per il culo.

Le conclusioni di Frucci?

«Quando, poi, arriverà il tempo di comprare un nuvo computer, probabilmente non passerò a Vista, dopotutto. Perché non provare un Mac? Per ora, dopo questa esperienza, non c'è possibilità alcuna che mi decida a farlo»


Buon autostop a tutti.

domenica 3 agosto 2008

iPhone 3G Magazine

A parte che ormai trovo che le riviste in generale siano un mezzo più che sorpassato, ecco qui la prova che c'è ancora qualcuno che ci crede (e che probabilmente crede pure che la verginità sia un valore). Sfigati di tutto il mondo, unitevi!

iPhone 3G Magazine??!
iPhone 3G Magazine??! by kristopher on Zooomr

Buona sfogliata a tutti.