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giovedì 22 luglio 2010

Chi vende di più?

Come viene fatto notare da qualcuno sicuramente più attento e preparato di me, le vendite di iPhone sono alle stelle. Apple stessa ha parlato di 3 milioni di iPhone 4 venduti in 23 giorni. Che, calcolatrice alla mano, fanno circa 130 migliaia di telefoni al giorno.

Poco meno di un mese prima, durante la Google I/O, Mountain View annunciava che ogni giorno vengono attivati 160 mila telefoni Android, ovvero 30 mila telefoni in più rispetto al "presa sicura" venduto da Cupertino.

Non si tratta certo di un sorpasso visto che nel conto mancano iPad e iPod Touch. Tuttavia qualcosa mi dice che presto ci sarà un testa a testa interessante e uno Steve Jobs ancora più incazzato (non che debba fasciarsi la testa prima di essersela rotta e anche perché non penso che il buon Dio abbia previsto delle custodie gratuite per le scatole craniche).

sabato 15 maggio 2010

Il Robottino e la mela rosicata

Abbiamo letto tutti del sorpasso di vendite di Android ai danni di iPhone (saldamente in testa resta comunque il Blackberry). E allora i vari fan della Mela si sono affrettati a fabbricar improbabili ventose per tentare la scalata di levigati e chiari specchi. Tra le più fantasiose:

  • Non è vero niente
  • Il NPD è in realtà un editore di romanzi fantasy
  • Il sondaggio va ripetuto utilizzando una app per iPhone (che dovrà essere approvata da Apple, ovviamente)
  • Lo sanno tutti che gli Androidi non esistono

Messi da parte gli scherzi, vediamo che la Apple si è data effettivamente un gran da fare per minimizzare la notizia, etichettando i dati come poco significativi perché relativi al solo mercato statunitense. E in questo è stata seguita a ruota da tutte le testate e i blog fedeli alla mela.

La risposta di Apple contiene sia una verità che una bugia. La verità è che su scala mondiale l'iPhone è ancora di gran lunga davanti ad Android (non ho dati alla mano, ma non mi sento di dubitare il contrario). La bugia riguarda la rilevanza dei dati presentati da NPD. Tutt'altro che trascurabili visto che gli Stati Uniti sono il mercato più importante del mondo.

Mi sembra interessante approfondire le ragioni reali che hanno spinto Apple a sguinzagliare i suoi portavoce. Non è infatti solo una questione di immagine o di sentirsi rodere il fegato (scusa Steve!). Qual è la prima reazione che si ha quando un'azienda perde una parte del suo aurea dorata? Semplice: le quotazioni in borsa vanno giù. Se poi ci mettiamo che i dirigenti Apple, Jobs in primis, sono pagati principalmente in stock options e che da Cupertino non si è visto ancora il becco di un dividendo, il cerchio si chiude.

Se Apple distribuisse dividendi, allora sarebbe nell'interesse degli azionisti mantenere alti gli incassi dell'azienda (e questo bisogna dire che Apple lo sa fare bene). Visto che però i dividendi non ci sono, allora l'unico interesse degli azionisti è quello di vedere le azioni crescere e crescere ancora. Questo vale ancora di più quando ci sono di mezzo le stock options (ovvero la possibilità in futuro di acquistare un certo numero di azioni al prezzo corrente al momento dell'emissione dell'azione). Le azioni Apple diventano così un titolo puramente speculativo: fa niente che si domini il mercato o che ci siano delle ombre qua e là. Il continuo salire delle azioni è l'unico guadagno per gli azionisti.

Resta da capire ancora cosa gliene frega di tifare Apple a quelli che di azioni non ne hanno.

giovedì 16 ottobre 2008

Il Kill Switch: differenze tra Android e iPhone

L'Emilio Fede della situazione punta il dito contro Android: anche il sistema di Google ha la possibilità di cancellare le applicazioni da remoto! Bisogna metterlo alla gogna così come si è fatto per l'iPhone. Silvio Steve siamo tutti con te!

Facciamo un po' di chiarezza e vediamo di analizzare la situazione senza essere servi di nessuno, se non di noi stessi. Il Kill Switch in Android c'è e su questo non ci piove. Tuttavia ci sono alcune sostanziali differenze rispetto all'iPhone.

  1. Google ha confermato immediatamente l'esistenza del Kill Switch e non ha aspettato che qualcuno lo scoprisse come invece ha fatto Apple. Il tutto è esposto nei termini di servizio dell'Android Market. Inoltre nulla impedisce all'utente di installare un'applicazione al di fuori dell'App Store. Su Android non esiste il Jailbreak perché non serve.

  2. Apple fa una forte selezione delle applicazioni che vengono immesse nell'App Store, mentre questi controlli sullo store equivalente di Android non ci sono. Non che questa sia una giustificazione, ma Google potrebbe aver maggior bisogno del Kill Switch di quanto ne abbia Apple. Inoltre è noto il comportamento censorio di Cupertino nei confronti di alcune applicazioni.

  3. Android è open source: si sa esattamente come è fatto dentro. L'iPhone invece è blindatissimo e ci può mettere le mani solo Apple. È una questone di fiducia: come posso io fidarmi di te se tu non fai altrettanto?
Un'ultima cosa. Emilio MacFido definisce il Kill Switch «una buona idea come buona era e resta». Stronzate. Il telefono che sia Android, Nokia o Apple è mio. E quello che ci faccio sopra saranno per sempre solo fatti miei.

Buona uccisione a tutti.

lunedì 13 ottobre 2008

Il primo Android non vende niente male

Se l'iPhone vende milioni di esemplari (11 milioni in una decina di mesi sono una cifra eccellente), anche il G1, anche lo smartphone metà androide metà pinguino voluto da Google (e da quanti si siano attaccati al carrettino) sembra avere delle ottime carte da giocare.

Infatti se inizialmente erano previsti 700'000 terminali venduti entro la fine dell'anno, tale cifra è stata rivista al rialzo. E di parecchio.

Si parla infatti di un milione e mezzo di G1 già venduti (in preordine), più un altro milione prenotato dai negozi per popolare scaffali e vetrine. In totale due milioni e mezzo (2'500'000) di pezzi. Un numero che assume ancora maggiore significato se si considera che il G1 deve ancora essere messo in vendita.

Buon robottino a tutti.

Il primo Android non sembra affatto male

Ora che il G1 di T-Mobile ha portato in vita il robottino di Google, non voglio stare ad elencare tutti i pregi di Android (open source, applicazioni senza limiti, costa parecchio meno, lettore schede, Java, gadgets e software in abbondanza), né per elencare i pregi dell'iPhone (mi viene in mente solo il multitouch... aiutatemi!).

Una serie di immagini che si susseguono in rapidissima successione (sì, un filmato che ho visto su mobileblog) valgono più di altrettante parole (quanto odio le frasi fatte). Come primo tentativo direi che ci siamo.

Se vi interessa, arriverà anche in Europa.



Buona apertura a tutti.

mercoledì 24 settembre 2008

Andrea non s'è perso

C'è veramente da ridere se a meno di nove ore dal lancio del primo telefono con Android (che è veramente brutto, il telefono, non Android) c'è chi scrive «Il telefono di Cupertino, per ora, immune all'effetto Android».

Riguardo invece le stime di vendita, che sono poi il succo dell'articolo: smettiamola di stare a sentire 'sto Gene Munster. Finora non c'ha fatto una bella figura. Aveva previsto un'intera famiglia di iPhone e infatti abbiamo una scelta sterminata che zio Steve ha ridotta al modello bianco e al modello nero solo per non fare un torto ai daltonici. Aveva stimato anche 49 milioni di esemplari venduti entro il 2009, e invece le stime attuali parlano di 11 milioni, che sono comunque una cifra di cui andare fieri (non io ma Apple).

Ma questo G1 (non doveva chiamarsi Dream?) rappresenta una minaccia per l'iPhone? La risposta è semplice e banale come un gelato al cioccolato ed è No. E si badi che non dipende dal fatto che il telefono in questione sia oggettivamente brutto o manchi del multi-touch. È che non mira a fregar clienti all'iPhone, ma al BlackBerry che, piaccia o non piaccia, vende molto più dell'iPhone.

Buon bicentenario a tutti!

lunedì 2 giugno 2008

L'iPhone perde quota in attesa di novità

What Goes Up, Must Come Down... - di Ian KevenSu AppleInsider si legge del grande successo del MacOS X che in un mese ha guadagnato quasi mezzo punto percentuale di diffusione nell'ultimo mese (passando dal 7,38% di Aprile, al 7,83 di Maggio, fonte Net Applications).
Si legge anche dello share in picchiata dell'iPhone, con una perdita del 7,5% dall'inizio anno (passando dal 26,7% di fine 2007, al 19.2% di Maggio, fonte IDC) del mercato americano. E si badi: i dati non sono relativi solo all'ultimo mese, che sarebbero motivati dall'imminente presentazione di un nuovo modello), ma partono da circa cinque mesi fa. Ovviamente il nuovo iPhone riporterà il trend in crescita, ma dovrà fronteggiare un nuovo, agguerrito e aperto nemico: Android.