Visualizzazione post con etichetta macity. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta macity. Mostra tutti i post

venerdì 30 luglio 2010

Parla come mangi


Sarà che sono abituato bene, ma "utilizzazione" non si può proprio sentire.


martedì 13 gennaio 2009

Carta canta

Secondo i dati preliminari diffusi da NPD, il mercato dei computer desktop in generale è stato poco florido, con un calo complessivo del 20%, ma il calo per i sistemi basati su Windows è stato del 15%, contro il 38% dei sistemi Apple.
(melablog.it, 17 dicembre 2008)

Apple e anche Asus hanno ridotto entrambe la produzione affidata a società esterne di computer portatili per il quarto trimestre dell'anno: la sensibile diminuzione è compresa tra il 20 e il 30%.
(Macity, 10 novembre 2008)

La società di Cupertino è, almeno fino adesso, poco o per nulla sfiorata dalla recessione economica che ha colpito i grandi nomi dell'informatica.
(Macity, 11 gennaio 2009)

giovedì 16 ottobre 2008

Il Kill Switch: differenze tra Android e iPhone

L'Emilio Fede della situazione punta il dito contro Android: anche il sistema di Google ha la possibilità di cancellare le applicazioni da remoto! Bisogna metterlo alla gogna così come si è fatto per l'iPhone. Silvio Steve siamo tutti con te!

Facciamo un po' di chiarezza e vediamo di analizzare la situazione senza essere servi di nessuno, se non di noi stessi. Il Kill Switch in Android c'è e su questo non ci piove. Tuttavia ci sono alcune sostanziali differenze rispetto all'iPhone.

  1. Google ha confermato immediatamente l'esistenza del Kill Switch e non ha aspettato che qualcuno lo scoprisse come invece ha fatto Apple. Il tutto è esposto nei termini di servizio dell'Android Market. Inoltre nulla impedisce all'utente di installare un'applicazione al di fuori dell'App Store. Su Android non esiste il Jailbreak perché non serve.

  2. Apple fa una forte selezione delle applicazioni che vengono immesse nell'App Store, mentre questi controlli sullo store equivalente di Android non ci sono. Non che questa sia una giustificazione, ma Google potrebbe aver maggior bisogno del Kill Switch di quanto ne abbia Apple. Inoltre è noto il comportamento censorio di Cupertino nei confronti di alcune applicazioni.

  3. Android è open source: si sa esattamente come è fatto dentro. L'iPhone invece è blindatissimo e ci può mettere le mani solo Apple. È una questone di fiducia: come posso io fidarmi di te se tu non fai altrettanto?
Un'ultima cosa. Emilio MacFido definisce il Kill Switch «una buona idea come buona era e resta». Stronzate. Il telefono che sia Android, Nokia o Apple è mio. E quello che ci faccio sopra saranno per sempre solo fatti miei.

Buona uccisione a tutti.

mercoledì 24 settembre 2008

Andrea non s'è perso

C'è veramente da ridere se a meno di nove ore dal lancio del primo telefono con Android (che è veramente brutto, il telefono, non Android) c'è chi scrive «Il telefono di Cupertino, per ora, immune all'effetto Android».

Riguardo invece le stime di vendita, che sono poi il succo dell'articolo: smettiamola di stare a sentire 'sto Gene Munster. Finora non c'ha fatto una bella figura. Aveva previsto un'intera famiglia di iPhone e infatti abbiamo una scelta sterminata che zio Steve ha ridotta al modello bianco e al modello nero solo per non fare un torto ai daltonici. Aveva stimato anche 49 milioni di esemplari venduti entro il 2009, e invece le stime attuali parlano di 11 milioni, che sono comunque una cifra di cui andare fieri (non io ma Apple).

Ma questo G1 (non doveva chiamarsi Dream?) rappresenta una minaccia per l'iPhone? La risposta è semplice e banale come un gelato al cioccolato ed è No. E si badi che non dipende dal fatto che il telefono in questione sia oggettivamente brutto o manchi del multi-touch. È che non mira a fregar clienti all'iPhone, ma al BlackBerry che, piaccia o non piaccia, vende molto più dell'iPhone.

Buon bicentenario a tutti!

venerdì 19 settembre 2008

Safari immune all'effetto Chrome: Grazia Alcà!

Darwin Bell: Thank youSafari immune all'effetto Chrome. Grazia Alcà!
Banalmente perché Safari è usato solo su Mac: la versione per Windows è un obbrobbrio di cui sarebbe giusto vergognarsi... oppure no?
Insomma se uno ci pensa bene ecco quello che succede. Magari io ho un'iPod e Apple mi dice che tra gli aggiornamenti c'è anche Safari... Lo provo e subito me ne pento: lento e in crash ogni tre-per-due. Eppure sul Mac del mio amico, quello fanatico che le mele le morde solo una volta e poi le mette via, su quel computer là Safari va benissimo. Vuoi vedere che è colpa di Windows? Eppure Firefox su Windows fuziona anche meglio che sul Mac. No, non può essere un problema di sistema operativo
Ne pensano una più del diavolo.
Buon ringraziamento a tutti.

giovedì 21 agosto 2008

Mi Emilio Fido di te

Per le vacanze mi sono spostato: da casa mia senza tivù e con internet a casa dei miei senza internet ma con la tivù. E mi sono accorto come la tivù sia praticamente controllata dall'alto. Leggendo solo quello che veniva riportato dai vari siti più o meno grillisti non ne avevo la percezione. Ora ce l'ho e ne sono spaventato. Questo blog però non parla di politica. Almeno non per ora.

Mi ricollego dopo parecchi giorni di mare spensierato e trovo tra gli arretrati un articolo di Emilio Macity Fido che parla di un nuovo portatile Asus della serie EEE. Ed ecco che partono le prime castronerie tutte incentrate sul confronto con il MacBook Air e su una fondamentale ignoranza di cosa sia il prodotto e il fenomeno EeePC.

Mauro Notarianni comincia con lo spessore: a suo dire il nuovo S101 di Asus ha «la parte più stretta più sottile di 4mm» rispetto all'Air di Apple, una caratteristicha che lo fa quasi infuriare. Caro Mauro, ti incazzi per niente. L'S101 è 4 millimetri più spesso nella parte meno stretta rispetto al MacBook Air. Notarianni, ormai al colmo della collera prosegue e dice che «le teste d'uovo taiwanesi» si sono dimenticate che il peso del MacBook Air è di soli 1,3 Kg. Non se lo sono dimenticato, e infatti il loro portatile pesa 300 grammi in meno dell'Air, ovvero è più leggero del 26%. Nota: se non sapete cos'è una testa d'uovo leggetevi "Alice nel paese delle meraviglie".

Insomma, come si fa a non adirarsi di fronte ad un siffatto confronto e affronto? Vediamo quali sono gli altri vantaggi dell'Air secondo Macity:

  • lo schermo dell'Air è decisamente più grande (13,3") - È vero, ma ci torniamo dopo
  • ha una tastiera retroilluminata di dimensioni regolari - È vero, ma ci torniamo dopo
  • il trackpad multi-touch - Sbagliato: questo ce l'ha anche l'Asus
  • uscite DVI/VGA - Sbagliato di nuovo: questo ce l'ha anche l'Asus
  • Bluetooth - Ancora in errore: l'S101 avrà il modulo Bluetooth
  • la possibilità di montare sia dischi PATA, sia SSD - È vero ma abbastanza curioso. Sullo store americano di Apple, il disco PATA costa 599$ in meno della soluzione a stato solido, mentre l'Asus S101 con SSD da 64GB (la stessa dell'Air) di dollari ne costerà 899. Se Asus applicasse gli stessi assurdi prezzi di Apple, l'S101 con lo stesso disco PATA (che ricordiamocelo: è una tecnologia obsoleta) verrebbe venduto a 300$. Senza considerare che l'S101 è la considerato una versione lusso.
Ci sono altre considerazioni che vanno fatte: il portatilino dell'Asus monterà un processore Atom che è inesorabilmente lento. Avrà anche meno memoria Ram. E non perché le teste d'uovo non abbiano alternative, ma perché il NetBook (ovvero EeePC e compari) è fatto così: minimale, economico ed estremamente trasportabile. E sono questi i fattori che hanno fatto in modo che la famiglia EeePC abbia venduto molto più del MacBook Air. Entrambi non arrivano a sostituire un computer vero, ma l'EeePC si infila meglio nella tasca della valigia o nella borsetta di una signora e non sacrifica le porte USB o quella ethernet che andrà sempre meglio di qualsiasi fottutissima wireless.

Caro Mauro non te la prendere, ma la testa d'uovo della situazione sei tu.

Buona frittata a tutti.

giovedì 17 luglio 2008

A loro piace così

Ci provano, ma proprio non ce la fanno.

E così si dimenticano di dire che non ci sono gli MMS (proprio ora che la Summer Card!), che non si possono fare i video, tanto meno le video chiamate. E si dimenticano di dire (ma forse neanche lo sanno) che con gli altri telefoni UMTS la connessione non è assolutamente ballerina. E giammai dicono che i problemi di attivazione sono colpa di Apple: colpa di Tim; colpa di Vodafone. Colpa dell'America, Gianni lo ripete fino alla nausea.
Non dicono neanche che la macchinosità per l'installazione delle applicazioni (bisogna poi ricopiarle su iTunes pena la cancellazione) e la qualità mediocre di quelle gratuite sono una precisa scelta commerciale e protezionista di Apple. E si dimenticano pure che il mitico sottomarino di Jules Verne percorse 20 mila leghe sotto i mari, non 10 mila (che abbiano letto il libro a metà?).

Eppure ci hanno provato, tranne per chiedere poi scusa perché «usarlo è l'esperienza definitiva».

Accidenti, mi sono spruzzato nelle mutande e non me ne sono accorto!

Buona scopata a tutti.

lunedì 7 aprile 2008

Il riciclo della fuffa

Questa volta non mi scaglierò contro Apple ma contro chi pur di far volume riesce a far diventare notizie (in inglese news, novità) dei fatti che in realtà sono avvenuti due anni prima.
È il caso del presidente Bush che due anni fa era ospite in una trasmissione della Fox durante la quale, in un fuori onda, parlò del suo ipod e delle canzoni dei Beatles che ascolta quando va a correre. La notizia è stata riportata da alcuni siti come roba nuova, nonostante nello stesso video rimbalzato di pagina in pagina appaiono in scorrimento delle notizie palesemente relative al 2006. E comunque resta buona norma verificare le notizie.
E sinceramente non riesco a capire chi possa mai ritenere che la decisione della data di pubblicazione di una trimestrale finanziaria possa essere una notizia degna di un intero post (centotrenta parole).
Tutto per la gioia di chi non riesce a stare cinque minuti senza leggere una notizia o un'opinione e a tutto vantaggio del numero di visite e del nome che si ripete e si ripete come in un racconto di Gianni Rodari.

sabato 17 novembre 2007

Globale 001

Lightning - Foto di wvs Ho avuto una settimana brutta, troppo piena, mal di testa perenne e qualcuno ne sarà contento.
Facciamo un po' di aggiornamenti, messi insieme, pochi commenti giusto per capire.

Su OneITSecurity: "è stata apprezzata la professionalità degli ingegneri e dei manager Apple che nonostante sia passato poco più di un mese, e quindi l’uscita di una patch di sicurezza potrebbe risultare impopolare, non hanno esitato a rilasciare questo update". E invece hanno aspettato anche troppo: un mese per risolvere un problema di perdita dei dati durante lo spostamento dei file? Decisamente troppo. Apple dovrebbe rilasciare degli aggiornamenti continui, non 110 mega alla volta. In Italia non tutti hanno la banda larga e avere degli aggiornamenti piccoli, ma continui, aiuterebbe parecchio.

Su Heise Security. Sempre relativo al primo aggiornamento, in particolare al firewall. Il firewall di Apple era risultato bucato come un groviera: non bloccava quello che doveva bloccare e partiva con regole più permissive della Berlino del secondo dopoguerra. Un po' siamo migliorati: non nel firewall, ma nel linguaggio. Ora non si sceglie più di bloccare tutte le connessioni ma di permettere solo i servizi essenziali. È una questione di stile, non di sicurezza.

Carmack afferma che quelli della Apple sono dei pazzi e degli idioti a non prendere in considerazione lo sviluppo dei giochi su ipod e iphone. Ovvero: Apple dovrebbe aprire i propri prodotti per permettere ad aziende come la ID Software di sviluppare e portare i suoi meravigliosi videogame sui device mobili di Cupertino. E se non sapete chi è Carmack allora non siete neanche degni di stare davanti a un computer. Dico sul serio.

Ora ci sono trentadue varianti di uno stesso trojan per Mac. Ancora non ci siamo: il Mac non è abbastanza diffuso per essere terreno fertile per un virus, sia per la propagazione dell'epidemia, sia per la convenienza economica di chi fa i virus. Tuttavia non vedo molto lontano il tempo in cui anche sul Mac dovremo installare un antivirus.

Apple ci crede in XServe? Gli ingegneri che l'hanno fatto sì. Jobs un po' di meno. Forse non sopporta che sulle sue macchine possa metterci mano qualcuno che di reti ne capisce. Almeno ora è possibile virtualizzare il MacOSX Server, a patto di virtualizzarlo su un altro MacOS e mai su un PC. Sappiate che MacOSX gira benissimo su VMWare, indipendentemente che stiate lavorando su Linux, Windows o Mac. Comunque nell'ambito Server Apple ha decisamente ancora tanta strada da fare: può andar bene nella multimedialità, ma farsi pagare così caro per avere un sistema Unix che fa esattamente le stesse cose di una Debian mi sembra un po' esagerato. Se poi, cari utenti Apple, pensate che il MacOSX Server è più facile di una Debian, non posso che darvi ragione. Provate, però, ad immaginare la scena in cui una azienda deve assumere un nuovo amministratore di rete: dovrà sapere dove mettere le mani o solo saper muovere un mouse? Le competenze non possono essere soppiantate dalla semplicità.

Qualche Mac ha un problema con la grafica? Niente paura, basta nascondere tutto sotto il tappeto e nessuno si accorgerà di niente! No, siamo onesti: il documento che parla del problema dei chip grafici di alcuni iMac è ricomparso. Peccato non contenga informazioni utili. Secondo me è un problema Hardware e nessun Firmware potrà giovare. Apple vuole solo evitare il richiamo.

Alla fine questo post mi è uscito in stile rassegna stampa. Non è un granché, lo so. Posso fare di meglio.

domenica 4 novembre 2007

Leopard anche sui PC di altre marche

PowerMac Intel Inside Macity a proposito di una guida sull'installazione di Leopard sui PC dice che l'articolo

prevede una conoscenza non banale di un processo che include il recupero di file per modificare il sistema operativo, la masterizzazione di Dvd, l'accesso a Darwin e l'uso del terminale. Complessivamente si tratta di una procedura molto complessa e non garantita

e fin qui non ci piove.
Quello che Macity non dice, ma che tutti noi sappiamo, è che la procedura è difficile non per colpa del PC, ma per colpa di Apple, che vuole evitare di vedere il suo OS girare anche sugli altri PC.
Esatto: "sugli altri PC". Perché i Mac di oggi sono solo i PC di Apple: hanno gli stessi processori dei PC, gli stessi hard disk dei PC, gli stessi chipset dei PC, le stesse schede video e così via. Ci gira anche Windows (alla Apple ne vanno fieri!).
Chi si ricorda il primo PowerMac con processore Intel?

(Suggerimento sottovoce: è quello della foto. La Apple lo vendeva a 999 dollari.)

venerdì 7 settembre 2007

Ipod Touch. Guardare ma non toccare

Belli, bellissimi (beh, forse il nano era più carino prima). Soprattutto quello classico, trenta ore di autonomia e almeno 80 GB di spazio, ideale per chi ha qualche migliaio di dischi.
E poi c'è quello superfigo, l'iPod touch. E ci sono da dire due cose.
La prima riguarda il nome che dimostra non molta fantasia, visto che già un cellulare, lo HTC touch, ha un nome simile. E fin qui niente di male anche se a Macity c'è chi crede che forse-quasiquasi-chilosà la HTC potrebbe citare Apple in giudizio per aver copiato il nome. Fortunatamente non tutti vedono negli altri solo dei copioni. Alla faccia dell'intolleranza.
La seconda cosa riguarda, invece, quello che alcuni vedono in Ipod Touch. Sempre su Macity prima viene biasimato il paradigma chiuso come poco versatile ma poi chiude dicendo che:

[con] le prospettive che si aprono nel campo della personalizzazione software non potremo più chiamare l'iPod touch come un semplice riproduttore digitale!
Toni trionfalistici per una conquista che ancora non c'è e che quando arriverà non lo farà certo per merito di Apple.

domenica 24 giugno 2007

E' facile sbagliare i conti



Antonio Dini
sa scrivere bene, bisogna ammetterlo, però ha un po' il vizio di falsare le informazioni che fornisce sul sito Macity, altro sito di sole buone notizie e pubblicità a prodotti più o meno utili. In un suo articolo, chiamato epicamente "La terza guerra dei browser", parla di come Safari sia candidato a diventare più diffuso. Ho già smentito con i numeri questa affermazione in un mio precedente post. Nello stesso articolo, Antonio Dini dice testualmente:
E ricordiamoci che iTunes viene scaricato più velocemente di Firefox (500 mila copie al giorno contro 100 mila di quest'ultimo)

un'affermazione vera e falsa allo stesso tempo. E' vera perché i numeri sono esattamente quelli, ma è falsa perché include anche tutti i download di iTunes per gli aggiornamenti. Infatti iTunes non include un sistema interno di aggiornamento per scaricare solo la differenza dalla precedente versione: bisogna riscaricare di nuovo tutto iTunes, parecchie decine di MegaByte, e questo per ogni piccolo numerino che cambia nella versione. In Firefox, invece, gli aggiornamenti, che sono automatici, prevedono di scaricare una frazione di MegaByte e non tutto il software, facendo risparmiare tempo e banda, e non andando ad incrementare dei contatori, che visto l'antiquato meccanismo di iTunes, sono necessariamente falsati.
Per tanto, se si vuole parlare di numeri, lo si faccia con consapevolezza e correttezza, evitando di essere l'Emilio Fede della mela morsicata.