domenica 29 luglio 2007

E non è neanche colpa mia

Avevate qualche dubbio al riguardo? A quanto pare Apple ha perso qualcosa in Borsa (è ancora molto forte, non state a preoccuparvi!) perché ha venduto meno iPhone di quanto preventivato. È cè anche stato un bel battibecco tra Apple e AT&T: Apple dice di aver venduto 270 mila telefoni, mentre AT&T ne ha attivati solo 143 mila, poco più della metà. Stranamente (leggetelo con una nota di sarcasmo) Apple ha risposto alle dichiarazioni di AT&T con un netto "Non è vero, non è vero, non è vero!".
Non sto lì a dilungarmi sulle ragioni: magari ve le spiego un altro giorno, dopo le vacanze, insieme a tante, tante altre belle cose su cui ragionare, su cui pensare.

It's not important you think different. It's important you think by yourself.

giovedì 28 giugno 2007

Tre super computer su cinquecento basati su Mac.

Ogni sei mesi viene pubblicata una mappa dei cinquecento computer più potenti al mondo, quelli che vengono chiamati Super Computer.
E anche in questo caso Mac batte Windows, sorpassandolo del 50%: infatti i super computer basati su Windows sono solo due, mentre quelli basati su Mac OS sono un numero enormemente maggiore: tre. I conti sono presto fatti.
Torniamo ad essere seri. E' ovvio che il sistema di casa Apple è troppo rigido e chiuso per poter essere adattato a realtà diverse i microcalcolatori che si trovano nelle case e negli uffici. Ed è per questo che 389 super calcolatori sono equipaggiati con Linux: 389 a 3 è veramente uno scontro impari.
Per fare calcoli seri servono sistemi operativi seri, che non stiano lì a piangere se qualcuno li modifica violando la loro proprietà intellettuale ma che incoraggi i cambiamenti. Serve un'apertura mentale che in Apple è dura a venire.
Serve Linux
. O i sistemi BSD veri.

domenica 24 giugno 2007

Chiuso

Non sono tanti gli utenti Apple che si fidano ciecamente della mela, ma sono, purtroppo per loro, sono fin troppi.
Se leggo su un blog che Apple sta sbagliando quattro cose, mi fa piacere vedere in giro un po' di consapevolezza, anche se mi verrebbe da dire che le cose che Apple sbaglia (e stiamo parlando di rapporto con gli utenti, non di strategie di mercato) sono molte di più.
Inoltre, se leggo un commento a quel post, mi accorgo che la gente è ormai deviata e che Apple ha instaurato un qualche tipo di fede monoteista da abbindolamento, di cui non finisco mai di stupirmi.
Vengo e mi spiego. Tra le quattro cose sbagliate c'è

Hardware completamente chiuso, anche se con gli ultimi modelli di MacPro o MacBook la situazione è migliorata e sembra sul punto di cambiare

E qui parte il primo chiarimento: le cose stanno cambiando soprattutto perché i nuovi computer di Apple sono in tutto e per tutto dei PC: stessi processori, stesse memorie, stessi chipset, stessi dischi. La pubblicità dovrebbe essere "Ciao, io sono un PC" - "Ciao, anch'io sono un PC".
Ed è proprio questa la cosa divertente, quando a proposito di hardware chiuso:
Beh, questa la posso anche accettare se le cose funzionano bene.

Caro Saint Andrés, hardware chiuso e funzionare bene non hanno nulla in comune: si può avere un hardware aperto ma progettato per funzionare senza alcun problema. Perché hardware chiuso non significa impossibilità di cambiare dischi, memoria e processore, ma significa impossibilità di sapere cosa c'è dentro la scatola e, quindi, fiducia cieca senza poter conoscere come vengano trattati i nostri dati, perché di quello si tratta. E questo, come è ovvio, è cosa cattiva e sbagliata.

E' facile sbagliare i conti



Antonio Dini
sa scrivere bene, bisogna ammetterlo, però ha un po' il vizio di falsare le informazioni che fornisce sul sito Macity, altro sito di sole buone notizie e pubblicità a prodotti più o meno utili. In un suo articolo, chiamato epicamente "La terza guerra dei browser", parla di come Safari sia candidato a diventare più diffuso. Ho già smentito con i numeri questa affermazione in un mio precedente post. Nello stesso articolo, Antonio Dini dice testualmente:
E ricordiamoci che iTunes viene scaricato più velocemente di Firefox (500 mila copie al giorno contro 100 mila di quest'ultimo)

un'affermazione vera e falsa allo stesso tempo. E' vera perché i numeri sono esattamente quelli, ma è falsa perché include anche tutti i download di iTunes per gli aggiornamenti. Infatti iTunes non include un sistema interno di aggiornamento per scaricare solo la differenza dalla precedente versione: bisogna riscaricare di nuovo tutto iTunes, parecchie decine di MegaByte, e questo per ogni piccolo numerino che cambia nella versione. In Firefox, invece, gli aggiornamenti, che sono automatici, prevedono di scaricare una frazione di MegaByte e non tutto il software, facendo risparmiare tempo e banda, e non andando ad incrementare dei contatori, che visto l'antiquato meccanismo di iTunes, sono necessariamente falsati.
Per tanto, se si vuole parlare di numeri, lo si faccia con consapevolezza e correttezza, evitando di essere l'Emilio Fede della mela morsicata.

giovedì 14 giugno 2007

Safari - Statistiche di utilizzo



Apple ha rilasciato Safari per Windows, e la cosa si fa succosa (l'assonanza è voluta).
L'intento di Apple, almeno secondo alcuni, è quello di entrare in competizione con i due browser più affermati, Firefox e Internet Explorer. Anzi, senza essere troppo presuntuosi, l'obiettivo è quello di prendere il posto di Firefox come secondo arrivato, poiché il prima di Internet Explorer non viene di certo messo in dubbio: è infatti il browser preinstallato sul sistema operativo più diffuso.
Safari è, invece, il browser preinstallato su tutti i sistemi Mac da un po' di anni a questa parte ma nonostante questo stenta a decollare.
Diamo un'occhiata alle statistiche pubblicate da W3School, di cui estrapolo i dati per il mese di maggio e metto tra parentesi la differenza con aprile:
Internet Explorer 7: 19,2% (+0,1%)
Internet Explorer 6: 38,1% (-0,3%)
Firefox: . . . . . . 33,7% (+0,8%)
Safari: .. . . . . . 01,5% (-0,1%)
Opera: . . . . . . . 01,6% ( INV )

Da questo elenco ho trascurato Mozilla (che comprende Netscape e la Mozilla Suite) e Internet Explorer 5.
Vediamo ora i dati che riguardano l'utilizzo dei sistemi operativi, sempre nel mese di maggio:
Windows: 87,4%
Linux: . 03,3%
Mac: . . 03,8%
Da questi dati risulta che il 3,8% usa un Mac, ma allo stesso tempo solo l'1,5% del totale usa Safari. Questo significa, banalmente, che solo il 40% degli utenti Apple usa Safari, nonostante Safari sia preinstallato. Il restante 60% preferisce perdere un po' più di tempo e usare Safari per scaricare Firefox oppure Opera.
Mentre Microsoft è riuscita ad imporre Internet Explorer preinstallandolo sui suoi sistemi operativi (questa fu la prima guerra dei browser) Apple non è riuscita nel medesimo intento e nonostante questo cerca ora di giocare in trasferta una partita che non ha ancora vinto neanche in casa.

lunedì 4 giugno 2007

Ad occhi chiusi



Su Macity leggo che Apple non ha ancora fatto dichiarazioni riguardo la marchiatura nascosta all'interno dei file privi di DRM venduti su iTunes Store. E proprio per far fronte a questo silenzio ci pensa Fabrizio Frattini, dicendo che
Anzi qualcuno sembra escluderlo attribuendo le differenze tra lo stesso file scaricato con account diversi al sistema con cui il file tiene traccia delle proprie modificazioni. In pratica un file è diverso dall'altro a seconda della data e dell'ora in cui viene scaricato e per questo i due file hanno dimensioni differenti.
Ovviamente si parla di qualcuno, nessuna fonte citata, mentre ci sono delle fonti autorevoli che paventano il pericolo per la privacy degli utenti. Inoltre, anche ammettendo che Apple abbia inserito la data nel file, perché nasconderla nel flusso musicale del file, invece che scriverla nei tag che pure sono previsti?
Inoltre, perché trattare così quegli utenti onesti che pagano per avere i file? Che razza di incentivo è se un utente che preferisce non rischiare nulla può facilmente scaricare i brani dalle reti Peer-To-Peer?
E tanti utenti Apple pensano sia meglio tenere gli occhi chiusi, per non vedere la propria fede ricambiata con la malafede.

PS: La sapete la differenza tra televisore e televisione?

sabato 2 giugno 2007

Protezionismo globalizzato

Che bello! Oggi mi sono arrivati dei dischi dal Sud Africa e dei pennarelli Pantone dagli Stati Uniti. Che gran cosa che è la globalizzazione! Peccato che Apple non la pensi così, tanto che ha pensato di dividere il suo negozio online iTunes Store nazione per nazione.
Così che non è possibile per chi si trova in Italia comprare un brano o un video nello store statunitense o in quello francese. Dopo tutto lo diceva anche Cesare: Divide et Impera (dividi e comanda). Ovvero: non dare troppa libertà agli acquirenti, per poterli controllare meglio.
Nel frattempo anche l'Unione Europea chiede il perché di questa divisione (per lo meno all'interno del vecchio continente). Bisogna aspettare lunedì.
Nel frattempo godiamoci una domenica a Milano.

giovedì 31 maggio 2007

Marchiati ed etichettati

Leggo su Melablog, che i nuovi file senza protezione DRM venduti dall'iTunes Store, contengono un tag nascosto in cui sono registrati nome, cognome e indirizzo email.
A parte che i file senza DRM costano il 30% in più, costo assolutamente non giustificato dalla banda necessaria a trasmettere il file e a parte che comprare un brano online non rende l'acquirente un reale possessore, poiché non si può rivendere il file acquistato come si fa con un disco normale, mi sembra quanto meno sleale nascondere nel file le informazioni personali dell'ignaro cliente. Dopotutto quando noi compriamo un disco in un negozio, non viene scritto sul disco il nostro nome: lo scontrino è a parte.

PS: È mai possibile che alla gente piaccia questa cosa?

Allibrito

Uno dei lettori di iLounge ha comprato un audiobook da iTunes. Peccato che l'audiobook acquistato non funzionasse su iPod.
Contattata Apple, il servizio clienti ha chiesto scusa (e ci mancherebbe!) e ha consigliato a tutti i possessori di iPod di non acquistare degli audiobook per qualche settimana poiché a quanto pare il problema è presente anche in altri audiolibri.
Tutti gli altri utenti che non lo sanno possono continuare a compare audiolibri difettosi. Perché Apple, benché sia a conoscenza del problema, non pensa neanche a togliere dagli scaffali i prodotti difettosi ma, ne sono sicuro, porgerà le sue più sentite scuse a chi crederà di comprare un file funzionante.

Come due vecchi amici

Veramente come due vecchi amici che, nel bene e nel male, hanno fatto la storia dell'informatica. Cosa importante se si pensa a quanto importante sia l'informatica.
Comunque, volevo commentare il post del sito melablog a tal riguardo. Il buon Marcello Majonchi ha detto (cito testuali parole)

una guerra ormai archiviata da almeno due lustri. Una guerra, di fatto, senza un vincitore o un vinto.

A me non pare sia proprio così: la guerra è stata vinta da Microsoft. E Microsoft ha tenuto in vita Apple per non finire sotto la scure della severa Antitrust Americana. Ricordo benissimo che quelli di Redmond acquistarono delle azioni Apple senza diritto di voto per dare modo ad Apple di avere più liquidità e, sempre per fare un piacere all'antitrust, svilupparono il loro Office per Macintosh. Non si può dire che senza di queste azioni la barca sarebbe affondata inesorabilmente, ma sicuramente rialzarsi sarebbe stato molto più difficile.
E sempre come due vecchi amici si ritrovano a bollare il nuovo Palm Foleo come non convincente: forse entrambi hanno paura dell'avanzata di Linux?

martedì 29 maggio 2007

Balla che ti passa

Come i ragazzi di oneOpenSource hanno già detto, sono state scoperte delle vulnerabilità in Samba.
Per chi non lo sapesse (ed è grave) MacOSX riesce a condividere file e stampanti con Windows grazie a Samba, un progetto opensource preso pari pari dai sistemi operativi aperti (Linux, FreeBSD, etc.) e integrato in MacOSX.
Le falle scoperte in Samba sono state tappate con la versione 3.0.25 (che nel frattempo è stata oggetto di un'ulteriore revisione) e quasi tutte le distribuzioni Linux sono state aggiornate in meno di 24 ore. A distanza di alcune settimane Apple, invece, non ha ancora fornito un aggiornamento e l'ultima versione disponibile è la 3.0.23 (e non la 3.0.10 come riferito da Macity).
Symantec fa notare come questo sia inaccettabile, mostrando come molti Mac siano vulnerabili in attesa dell'aggiornamento e suggerendo addirittura di scaricare i sorgenti e compilarli. Tutto questo a grande vantaggio della proverbiale sicurezza e facilità d'uso del Mac.
Sicuramente Apple avrà le sue buoni ragioni. Dopotutto si tratta di condivisioni con Windows, e diventa semplice dare la colpa a Windows. O meglio ancora: potrebbe dare la colpa ai programmatori (liberi) di Samba. Perché Apple utilizza il loro software devono essere loro a correggere il problema, e infatti l'hanno fatto ma Apple ancora non aggiorna la sua versione per MacOSX, che non è altro che il software che si può scaricare da Samba.org che in effetti è aggiornato e senza problemi. Insomma: mi sto ripetendo e disperdendo. Lasciamo perdere.


Fonti:

lunedì 28 maggio 2007

Sedotto e abbandonato

Forse i possessori di iPod di quarta generazione, di quelli in bianco e nero, il primo modello con la ghiera, sono pochi, pochissimi. E forse sono rimasto solo io. Altrimenti non si giustifica il totale abbandono da parte di Apple: non ci sono più aggiornamenti da anni e i problemi ci sono ancora, come alcuni brani che vengono saltati senza alcuna ragione. Spero che per i nuovi iPod questo problema sia stato risolto.
No, una mia amica dalla regia mi comunica che anche sull'ultima generazione non è stato risolto: alcuni brani vengono saltati, forse per antipatia o forse per scherzo.
O forse è veramente una nuova funzione: ora decide lui cosa puoi ascoltare.
O forse i problemi li lasciano apposta: così qualche fesso, in preda alla disperazione, compra quello nuovo e quello dopo ancora, fiducioso che Apple stia lì a risolvere i suoi problemi.

domenica 27 maggio 2007

Fed-icismo

Qui si sta esagerando, o almeno credo. E non dovrei usare troppo questo termine perché c'è gente che ci crede un po' troppo. E, come già detto su queste pagine, non si tratta di una fede o di una religione ma di un feticcio. E non voglio ripetermi oltre, ma considerare questa come un'immagine da tenere nel portafoglio è un po' esagerato.
Se poi la si vede dal lato comico allora ci sta tutta, e non posso che unirmi al sorriso che suscita. Perché in fondo è un fotomontaggio carino, soprattutto per l'ipod, il powermac e il powerbook.

venerdì 25 maggio 2007

Feticismo a portata di gamba

Per il bene di tutti non bisognerebbe mai superare certi limiti. Come nel caso delle varie cianfrusaglie del negozietto iStuff di Milano, vero ricettacolo di trash ed inutilità. Una delle ultime novità è la giarrettiera per iPod, vera arma di seduzione.
Un consiglio: se una ragazza quest'estate vi avvicina cercando di sedurvi in questo modo, statene alla larga.
Ma fino a questo ci arrivano tutti. Quello che non capisco è come un sito, abbastanza autorevole, come www.macitynet.it possa pubblicare una tale sciocchezza tra le notizie: certe cose vanno nascoste. Qui non si parla più di moda, ma di feticismo.

Pre-Obiezioni

  • Andatevi a guardare il significato di feticismo (significato uno e due sul De Mauro)
  • In questo caso non si può parlare di gusti ma solo di feticci.
  • Non pubblico la fotografia di questo orrendo accessorio per motivi di copyright: non si possono prendere e copiare le foto, a meno questo non sia esplicitamente concesso.
  • Al negozio di iStuff io ci sono stato. E ne sono anche venuto via.
  • Lo so: non si parla direttamente di Apple.