venerdì 7 settembre 2007

Ipod Touch. Guardare ma non toccare

Belli, bellissimi (beh, forse il nano era più carino prima). Soprattutto quello classico, trenta ore di autonomia e almeno 80 GB di spazio, ideale per chi ha qualche migliaio di dischi.
E poi c'è quello superfigo, l'iPod touch. E ci sono da dire due cose.
La prima riguarda il nome che dimostra non molta fantasia, visto che già un cellulare, lo HTC touch, ha un nome simile. E fin qui niente di male anche se a Macity c'è chi crede che forse-quasiquasi-chilosà la HTC potrebbe citare Apple in giudizio per aver copiato il nome. Fortunatamente non tutti vedono negli altri solo dei copioni. Alla faccia dell'intolleranza.
La seconda cosa riguarda, invece, quello che alcuni vedono in Ipod Touch. Sempre su Macity prima viene biasimato il paradigma chiuso come poco versatile ma poi chiude dicendo che:

[con] le prospettive che si aprono nel campo della personalizzazione software non potremo più chiamare l'iPod touch come un semplice riproduttore digitale!
Toni trionfalistici per una conquista che ancora non c'è e che quando arriverà non lo farà certo per merito di Apple.

3 commenti:

Unknown ha detto...

Se il problema è "chi copia chi?", considerando che c'è un inflazione di"i"qualcosa... direi che come al solito l'apple fa la strada e gli altri dietro.

Anonimo ha detto...

"Qui" si scrive senza accento.

Andrew NoApple ha detto...

Corretto. Chiedo umilmente scusa.