Vladimir contro Steve
Non so perché ma molti affezionati della Mela si aspettavano Steve Jobs come persona dell'anno: di tutti i comunicati (mia nonna li chiama così) radio e TV non mi è mai parso di sentirlo nominato nella lista dei papabili. Si parlava piuttosto di Al Gore, che pure è nel cda di Apple, e di sicuro l'ex vicepresidente degli Stati Uniti d'America lo avrebbe meritato.
E invece persona dell'anno (persona, non uomo: non facciamo i sessisti) è stato eletto Vladimir Putin, riconfermato poco tempo fa presidente della grande Russia. Perché è stato scelto Putin? Perché la copertina del Times non è dedicata all'uomo più buono del mondo, ma a quello che più ha influenzato il mondo. E con l'introduzione di brogli elettorali, il supporto al programma atomico dell'Iran e l'arresto dei suoi avversari politici, Putin è stato decisamente la scelta più azzeccata: rappresenta il modello per tanti leader sparsi in tutto il mondo, anche in quello occidentale.
Ecco cosa non avrà pensato Steve Jobs: «È stato scelto Putin? E cosa ha fatto di tanto speciale? Imbavagliato la stampa che non gli stava a genio? Posso farlo anch'io!».
E infatti ThinkSecret ha chiuso i battenti per aver svelato, qualche giorno della presentazione ufficiale, le caratteristiche del MacMini. Ed Apple lo ha minacciato legalmente per sapere le fonti, per conoscere chi ha spifferato un tale segreto. E Nick Ciarelli, il ragazzo a capo di Think Secret, ha preferito lasciar perdere, chiudere e buttare via la chiave, piuttosto che tradire le fonti.
Signore e signori, qui ci vuole un applauso. Scegliete voi se dedicarlo alla coerenza di ThinkSecret o alla prepotenza di Apple.
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