venerdì 2 maggio 2008

Chi non vuole i Concept Album?

Wish you were here - Foto di rogiroApple, ovviamente. Vediamo come.
L'iPod Touch è davvero un bel gioiellino: comodo per consultare qualche paginetta web al volo, molto meno comodo per ascoltare la musica. Personalmente una delle cose che più mi manca è la possibilità di scegliere casualmente gli album. Per i brani si può andare in Shuffle (chiamatelo anche Random se più vi soddisfa), mentre non si può fare per i dischi. Non per un'impossibilità tecnica, ma per una precisa scelta economica.
Dall'iPod Touch (e nell'iPhone, ovviamente) è possibile accedere, in versione minimale e ridotta, all'iTunes Store dove, come tutti sanno, è possibile acquistare i brani a 99 centesimi l'uno: una manna dal cielo visto che molti dischi di musica leggera, straniera e italiana, contengono uno o due canzoni di valore, mentre tutto il resto fa volume. Per i concept album, ovvero quei dischi pervasi da un filo conduttore, da una storia, da un tema, l'acquisto della singolar canzone non conviene poi così tanto: il disco ritorna ad avere il fascino dell'oggetto indivisibile.
Ecco che si giustifica la scelta di escludere lo shuffle degli album: ad Apple conviene scoraggiare il più possibile l'ascolto degli album interi, anche ricorrendo alla cura dei dettagli a cui siamo abituati. Più gli utenti si abituano a denigrare il disco completo in favore del singolo del momento, più iTunes guadagna punti nei confronti del buco con le note intorno.
E per Non al denaro non all'amore né al cielo del grandissimo Fabrizio De André, o Wish You Were Here dei Pink Floyd vale decisamente la pena mettere su il disco, sedersi in poltrona e godersi la copertina con la punta delle dita.

domenica 20 aprile 2008

L'attacco dei cloni

Ha fatto parlare di sé la sconosciuta Psystar colpevole di aver presentato dei computer Mac compatibili. Dei cloni? Non proprio: solo dei normalissimi PC assemblati con gli stessi componenti (chipset, CPU, scheda video, etc.) presenti sui computer made in China designed in Cupertino. In pratica Psystar assembla dei computer abbastanza compatibili da far girare MacOSX senza troppi problemi. La piccola ditta americana vende insieme ai computer anche una copia di MacOSX, cosicché non si possa parlare di pirateria informatica.
I siti dei fan Apple (fan può stare per appassionato o fanatico, a voi la scelta) hanno in parte espresso curiosità, in parte perplessità. Così alcuni hanno titolato "Quando durerà?" (proprio con la d, errori da scuola elementare), e avanzato ipotesi di truffa, fuffa e muffa: società troppo piccola, assenza di magazzini, nome degno di un logopedista. La questione sollevata più di frequente, però, riguarda la licenza di MacOSX, che non permette l'installazione del sistema su macchine non prodotte da Apple. Quindi l'offerta di Psystar sarebbe illegale. E invece no. Vediamo perché.
Per prima cosa vediamo come funzionerebbe in Europa. Nel vecchio continente il software è protetto dalle leggi sul diritto d'autore: l'utente comprando una copia del prodotto acquisisce il diritto di utilizzarlo e di utilizzarlo come più gli piaccia. Facciamo un esempio: quando comprate l'ultimo disco del vostro cantante preferito, l'artista non può certo proibirvi di ascoltarlo in macchina o mentre fate la doccia; l'importante è che l'utilizzo avvenga nell'ambito privato. Inoltre le licenze che ci vengono presentate durante l'installazione di un software non hanno il valore di un contratto: per i contratti occorre che le due parti siano identificate e non si può certo sostituire la firma con un banale click.
Negli Stati Uniti la cosa si fa ancora più interessante perché c'è un precedente legale. Nel 1984 la corte di appello americana del nono distretto ritenne illegale il comportamento della società Data General che per l'utilizzo di un certo software aveva imposto l'acquisto del suo hardware. Il verdetto venne confermato dalla Corte Suprema (corrispondente alla nostra Cassazione). E questo, signori miei, calza a pennello con l'attuale situazione di Apple. Molto probabilmente non si arriverà mai in tribunale: con un precedente simile, a Cupertino potrebbe addirittura essere imposto di eliminare le restrizioni che impediscono una facile installazione di MacOSX su PC diversi da quelli Apple.

lunedì 7 aprile 2008

Il riciclo della fuffa

Questa volta non mi scaglierò contro Apple ma contro chi pur di far volume riesce a far diventare notizie (in inglese news, novità) dei fatti che in realtà sono avvenuti due anni prima.
È il caso del presidente Bush che due anni fa era ospite in una trasmissione della Fox durante la quale, in un fuori onda, parlò del suo ipod e delle canzoni dei Beatles che ascolta quando va a correre. La notizia è stata riportata da alcuni siti come roba nuova, nonostante nello stesso video rimbalzato di pagina in pagina appaiono in scorrimento delle notizie palesemente relative al 2006. E comunque resta buona norma verificare le notizie.
E sinceramente non riesco a capire chi possa mai ritenere che la decisione della data di pubblicazione di una trimestrale finanziaria possa essere una notizia degna di un intero post (centotrenta parole).
Tutto per la gioia di chi non riesce a stare cinque minuti senza leggere una notizia o un'opinione e a tutto vantaggio del numero di visite e del nome che si ripete e si ripete come in un racconto di Gianni Rodari.

domenica 6 aprile 2008

Questione di punti di vista

Della scarsa qualità degli iMac e dei portatili Apple se ne è parlato a iosa e quello che segue non è roba nuova. Siccome, però, ai seguaci di Steve Jobs piace deridere Dell ecco due video: nel primo viene illustrato come lo schermo da 20" dell'iMac Aluminium cambi i colori al cambiare dell'angolo di visuale e addirittura al solo muovere delle finestre in punti diversi dello schermo. Nel secondo, poco più sotto, lo stesso esperimento viene fatto su un monitor Dell, sempre da 20", a dimostrazione che non sempre è una questione di punti di vista.



E ora confrontate con il monitor Dell.

lunedì 31 marzo 2008

E il Mac arrivò ultimo

Foto di ggee dal CanSecWestSinceramente non avevo dubbi: vuoi che un po' era nell'aria, vuoi che un po' l'esperienza insegna, mi aspettavo che fosse il sistema Linux l'ultimo a restare in piedi.
A deludere è stato Windows Vista: dopo tanti vituperï e tanta infamia, sembrava dovesse cadere prima e invece così non è stato. È servito un ulteriore rilassamento delle regole del contest per riuscire a buttarlo giù. Alla fine è caduto grazie ad una falla 0-day (cioè non ancora resa nota) nel Player Flash di Adobe. E questo ci dovrebbe far riflettere. A capo.

Linux, l'africana Ubuntu nella fattispecie, non è caduto.
Windows Vista è caduto grazie ad una falla in un software Adobe.
MacOSX è caduto grazie ad una falla in Safari.
Cosa significa? Vengo e mi spiego. Mentre Windows è caduto grazie ad un problema portato da un software di terze parti, il Mac (fatto da Apple) è caduto per colpa di una falla in Safari (sempre fatto da Apple).
Insomma se Apple ha fallito non può far altro che biasimare se stessa.

Per le precedenti puntate:

venerdì 28 marzo 2008

La voce dello struzzo

Occhi Languidi - Foto di Daniele MuscettaInnanzitutto una precisazione: non ci sono voluti due minuti ma trenta secondi, roba che a Hollywood ci avrebbero già fatto un film.
Tempo a parte, della notizia non tutti ne hanno parlato con obiettività. Anche un blog che leggo sempre volentieri ha fatto questo errore, raccontando che il Mac violato durante il recente CanSecWest security conference's PWN 2 OWN è stato sì il primo a cadere ma affermando anche che era da solo e che solo in seguito gli altri computer (una macchina Linux e una macchina Windows) sarebbero entrati in gara.
Questo non è corretto. I tre computer sono stati esposti esattamente allo stesso modo e su tutte e tre le macchine sono state applicate le stesse regole. Sottoposti allo stesso regolamento le macchine Linux e Windowshanno resistito mentre finora ha capitolato solo il Mac, grazie ad un baco presente in un altro prodotto Apple: Safari. Del quale, statene certi, continueremo a parlare.

Due minuti. La gogna e la vergogna

Two fingers - Foto di IRobboBisogna innanzitutto ribadire una cosa: nessun sistema è sicuro. Certo è che due minuti sono proprio pochi. Roba di cui bisognerebbe vergognarsi, soprattutto quando nella propria campagna pubblicitaria ci si vanta di essere a prova di raffreddore (un bacio a chi indovina di cosa sto parlando - è facile!).
Eppure Microsoft avrebbe dovuto insegnare che non basta dichiararsi sicuri per esserlo. E quando mancano i fatti non resta che un vano auto compiacimento. Che non è molto lontano da un Playboy sfogliato da soli in bagno.

giovedì 27 marzo 2008

Apple ammette la scarsa qualità dei suoi schermi

More colours - Foto di szeretlek_maNe avevo già parlato, degli schermi Apple di bassa qualità: 18 bit invece di 24, con una resa cromatica pari a circa l'1,6% (uno virgola sei percento) di quella millantata E anche Apple è stata costretta ad ammettere che effettivamente gli schermi montati sui suoi computer hanno questo problema. Costretta poiché l'ammissione è arrivata in seguito ad un'azione legale, risolta con un accordo siglato con due fotografi americani che hanno denunciato la società di Jobs per pubblicità ingannevole. Apple infatti millantava la possibilità di rappresentare milioni di colori, una bugia che ha spinto i due fotografi ad acquistare un computer non adatto alle loro esigenze di fotoritocco.
Purtroppo i termini dell'accordo sono riservati (in pratica Apple ha pagato i due fotografi per mettere a tacere la cosa) e nulla cambierà per quanti non conoscano questa storia. A tutti gli altri un consiglio: se dovete fare della grafica non comprate un Mac. O al massimo prendete un Mac senza schermo e abbinategli un monitor decente. Aspettando, senza troppa fiducia, il ritorno del PVA.

giovedì 6 marzo 2008

La paura fa novantanove

BW_jailed snow by racineurSteve Jobs ha presentato il Software Development Kit per iPhone, iPod Touch e tutti quei dispositivi futuri di cui è facile prevedere l'arrivo. Tutti si aspettavano qualcosa di speciale, applausi a non finire, standing ovation e invece...
E invece accoglienza freddina, chissà come mai.
Forse perché l'SDK non ha nulla di speciale? Forse perché non c'è nulla di più rispetto a tutti gli SDK per le altre piattaforme mobili? Forse perché Apple come suo solito vuole tenere tutto sotto la sua ala protettiva?
Forse è proprio così. Comunque resta il fatto che per scaricare il tanto ambito SDK bisogna registrarsi come sviluppatore. Gratuitamente. E per installare i nuovi programmi bisognerà aggiornare il firmware alla versione 2.0, prevista per giugno. Anche questo, gratuitamente. Tranne che per l'iPod Touch per cui bisognerà pagare una piccola sovrattassa (come per il canone Rai scaduto), una piccola imposta dovuta alla legge americana. A cui siamo soggetti anche noi europei, anche se i giocattolini di Apple li fanno in Cina.
Una volta sviluppato il programma, questo andrà distribuito obbligatoriamente tramite iTunes. Se il programma è commerciale Apple tratterrà il 30% (neanche i giochi per Playstation devono versare un balzello così alto). Se invece il programma è distribuito gratuitamente Apple lo distribuirà gratuitamente, anche se questa è una mezza bugia. Infatti che il programma sia gratuito oppure no, lo sviluppatore dovrà comunque aderire all'iPhone Development Program, che prevede una quota d'iscrizione di 99 dollari. Tutto questo mentre sia per Symbian che per Android non c'è nessuna quota associativa e Android è addirittura opensource. Giusto per restare liberi.
Per quanto riguarda il titolo La paura fa novantanove, ci sono due riferimenti. Uno riguarda il prezzo da pagare per aderire al programma di sviluppo, 99 dollari. L'altra è la paura che Apple ha di Android: perché altrimenti affaccendarsi a fornire un SDK agli sviluppatori?

lunedì 21 gennaio 2008

JailBreak. Ovvero liberiamo l'iPod Touch

L'iPod Touch, in maniera simile al suo fratello maggiore iPhone, è un piccolo computer a tutti gli effetti. Funziona grazie ad una versione mobile di MacOSX, e pertanto è un sistema Unix a tutti gli effetti. Come tutti sanno, però, Apple cerca di evitare che gli utenti usino questo gioiellino al di fuori delle funzioni di un player avanzato con qualche funzione web. Dal mio punto di vista questo è inaccettabile: l'ipod è mio e ci faccio un po' quello che mi pare.

JailBreak è il primo passo per ogni utente iPod Touch (e anche iPhone) che si ritenga libero. È una falsa immagine TIFF che sfrutta un baco di tipo Buffer Overflow nelle librerie libtiff, il componente che mette Safari in grado di leggere le suddette immagini, per avere accesso ad aree riservate del sistema.
Si tratta di un tipico caso di Code Injection: si sfrutta il mancato controllo dei limit di un buffer dati per sconfinare in una zona di memoria in cui sostituire le istruzioni del processo in esecuzione. In pratica si sostituisce parte del codice del Safari in esecuzione (la copia su disco non viene toccata) con del codice diverso che provvede a scaricare e installare quanto serve per aprire le porte ai programmi aggiuntivi.
Lo stesso baco è stato sfruttare per aprire la PlayStation 3 e la PlayStation Portable all'utilizzo di dischi di backup dei giochi. Questo tipo di attacco è molto comune e viene spesso utilizzato per accedere illegalmente a reti e computer. Ovviamente noi non siamo qui per questo.

iPod Touch Screenshot AppSnapp Installer JailbreakNel mio caso l'installazione è stata estremamente semplice: infatti il mio iPod Touch (un modello da 16 GB) è arrivato con il firmware 1.1.1. Il baco nelle librerie libtiff è stato infatti corretto, dopo un bel po' di tempo considerandone le conseguenze, con il firmware 1.1.2. Sembra che tutti conoscessero la presenza di tale falla tranne Apple che, vinta dalla pigrizia del successo, ha preferito aspettare che gli sviluppatori delle librerie ne rilasciassero un aggiornamento invece di mettere due programmatori suoi a risolvere il problema. Tanto meglio.
Nel mio caso, quindi, mi è bastato collegare il Safari dell'iPod Touch all'indirizzo jailbreakme.com e procedere all'installazione: la procedura consiste di un paio di click che portano il browser fino al file TIFF incriminato. Tutto avviene automaticamente: il download e l'installazione durano circa un minuto. Alla fine si viene rimandati alla schermata iniziale e una volta sbloccato lo schermo ci si ritrova con un'icona in più: l'AppSnapp Installer.

Nel caso sull'iPod sia caricato il firmware 1.1.2 occorre retrocederlo alla versione 1.1.1 e solo allora procedere con JailBreak. La procedura completa è spiegata su questo sito (in inglese).

Nel caso abbiate un firmware 1.1.3, quello presentato al MacWorld 2008, allora vi tocca aspettare: la strada per l'evasione è stata già trovata. Restiamo in attesa di ulteriori dettagli: gli hacker hanno annunciato che renderanno disponibile la guida solo quando Apple presenterà lo SDK (il Software Development Kit) per iPod Touch e iPhone. La speranza è che non si debba ricorrere a trucchetti per usare software di terze parti. Staremo a vedere.
L'installazione dell'AppSnapp Installer comporta il blocco dello schermo (come quando non lo si usa per qualche minuto). Questo è dovuto al riavvio dello Spring Board, l'interfaccia che gestisce le icone, in seguito all'aggiunta di un'icona nella home. Succederà ogni volta che un'icona verrà aggiunta o rimossa dall'interfaccia: dopo le prime due o tre volte ci si fà l'abitudine.
Detto questo potete cominciare ad installare quello che volete. Ma questo lo vediamo un'altra volta.

venerdì 18 gennaio 2008

Kindle sorpresa

Kidle Closeup - foto di John PastorSteve Jobs, ormai quasi come una rockstar, ha rilasciato un'intervista al New York Times, in cui, tra le altre cose, ha affermato che il lettore ebook di Amazon, il famoso Kindle, non avrà mai un grande successo perché molti americani non leggono più di un libro all'anno.
A parte lo squallido bearsi della pigrizia culturale americana (tutta da verificare), Jobs non sembra parlare con cognizione di causa. Infatti, per quanto sia esteticamente orrendo, il Kindle è vendutissimo, tanto che Amazon non riesce a star dietro alle richieste. È talmente ricercato che su Ebay la gente si permette di rivenderlo a prezzo maggiorato (si superano facilmente i 700$, mentre di listino ne costa 399$) e questo nonostante non sia un prodotto di consumo facile come un telefono o un lettore mp3.
Inoltre, a mio parere, il buon Steve agisce anche per uno spirito di timorosa difesa. Amazon ha lanciato l'unico store di musica online che potrebbe infastidire iTunes: ormai Amazon MP3 ha un catalogo paragonabile a quello della Apple, e mentre solo una parte dell'offerta di iTunes è priva di lucchetti digitali, tutto il materiale venduto da Amazon è DRM free, anche per quelle etichette che sullo store di iTunes sono disponibili solo in formato protetto. Inoltre considerando che parte dei brani sono venduti a 89 centesimi, Amazon MP3 è leggermente più conveniente (anche se mi sarei aspettatto qualche sforzo in più).
Personalmente preferisco ancora il libro di carta a quello elettronico. E giusto per la cronaca, di libri (non tecnici) è bene leggerne almeno 12 all'anno. Un libro al mese non è poi così tanto!

via Gustomela

giovedì 17 gennaio 2008

iPod Numb

ipodnumb

mercoledì 16 gennaio 2008

L'affronto con la 'i' davanti

Tra i miei amici ce n'e' uno particolarmente burlone che ha anche la fortuna di essere particolarmente benestante (merito suo non dei suoi parenti. Lui, che mi conosce molto bene e che legge anche questo blog, ha pensato bene che il modo migliore per dimostrarmi la sua amicizia fosse quello di regalarmi un iPod Touch.
E cosi' mi trovo a scrivere questo post utilizzando il nuovo iPod: dovrei forse diventare costruttivo? Certo che no.
Coglierò invece l'occasione per raccontare i passi per liberare questo piccolo gioiello dalla gabbia in cui sua madre lo ha rinchiuso.
Quindi a presto.

PS: la tastiera è decisamte scomoda... E perché diavolo poi una QZERTY?

martedì 15 gennaio 2008

Imbarazzante somiglianza

iBraun Già la calcolatrice era sputata uguale.
Se poi andiamo a vedere anche un po' di altre cose, il dubbio viene.

E in realtà sapete cosa vi dico? Vi dico che il dubbio non deve venire: che è normale prendere spunto qua e là da quanto di buono è stato già fatto. Basta che poi non lo si venda come avanguardia.

PS: per Natale mi hanno fatto un affronto. Restate sintonizzati: ne resterete sorpresi.