lunedì 19 gennaio 2009

Ancora sulla salute del gran capo

Secondo me ha colto nel segno. Ovvero: si continuano a susseguire notizie su notizie riguardanti nuovi incarichi e nuove poltrone per il gran capo. Notizie che molto probabilmente sono montate ad arte per mantenere alto il valore delle azioni, sia di Apple che di Disney (a far da traino a Disney c'è sempre Pixar).

Personalmente resto sulle mie posizioni: la salute di una persona è solo affare suo, dei suoi cari e di nessun altro.

Resta inteso che gli azionisti abbiano tutto il diritto di vedere tutelati i propri investimenti. E proprio alla luce di tutto questo diventa ancora più deplorevole giocare sulla salute del gran capo. Indipendentemente che lo si faccia per interesse economico o per puro sensazionalismo.

Non ho voluto citare il nome del capo della mela, per evitare di essere indicizzato: non voglio finire nel marasma di quanti sparano illazioni e articoli a raffica sulla salute di una persona.

Al gran capo i miei auguri di pronta guarigione.

giovedì 15 gennaio 2009

Auguri, Steve!

A Steve Jobs i miei auguri di una pronta guarigione.

A tutti gli altri un consiglio: basta fare illazioni, scommesse e previsioni sulla salute delle persone. Oltre a sconveniente è anche di pessimo gusto.

Buona guarigione a tutti.

mercoledì 14 gennaio 2009

Mini DisplayPort: uno standard che standard non è

Questa proprio non la sapevo. La Mini DisplayPort non fa parte dello standard DisplayPort. Forse potrebbe entrarvi dalla versione 1.2, quanto meno per rendere omaggio all'unico produttore importante che abbia deciso di adottarlo.

Detto in altri termini: vi facciamo credere di utilizzare uno standard affermato, ben sapendo che si tratta di una mezza verità. Nel frattempo ci freghiamo le mani in attesa di vendere adattatori e cavetti.

Se fosse stato un film sarebbe stato “Per qualche dollaro in più”.

Buona visione a tutti.

martedì 13 gennaio 2009

Carta canta

Secondo i dati preliminari diffusi da NPD, il mercato dei computer desktop in generale è stato poco florido, con un calo complessivo del 20%, ma il calo per i sistemi basati su Windows è stato del 15%, contro il 38% dei sistemi Apple.
(melablog.it, 17 dicembre 2008)

Apple e anche Asus hanno ridotto entrambe la produzione affidata a società esterne di computer portatili per il quarto trimestre dell'anno: la sensibile diminuzione è compresa tra il 20 e il 30%.
(Macity, 10 novembre 2008)

La società di Cupertino è, almeno fino adesso, poco o per nulla sfiorata dalla recessione economica che ha colpito i grandi nomi dell'informatica.
(Macity, 11 gennaio 2009)

lunedì 12 gennaio 2009

Uomini e batterie

Gli ultimi aggiornamenti dei portatili Apple hanno portato con sé delle strane novità riguardanti le batterie. Si è iniziato con i portatili visti lo scorso novembre che vanno più lenti quando si lavora senza la batteria. Si è continuato con il nuovo MacBook Pro da 17 pollici al quale questo problema non si pone perché la batteria non si può neanche togliere.

A giustificare le due scelte (anche la prima è una scelta di Apple, non un baco o un errore di fabbricazione) Cupertino ha tirato fuori delle scuse nebbiose e fumose cercando di convincere gli utenti che in fin dei conti è per il loro bene. Stronzate.

Riguardo i portatili che rallentano in mancanza degli accumulatori (quanto mi piace questo termine!) quello dei computer Apple è un caso unico: nessun alto notebook sul mercato soffre di questa sindrome da nostalgia, anche perché alcuni utenti preferiscono togliere la batteria quando usano il portatile a casa, perché magari hanno un gruppo di continuità, o perché se anche va via la corrente non fa niente o ancora perché in fin dei conti cosa uno ci faccia col computer sono solo fatti suoi.

Se invece pensiamo al nuovo maxi formato da 17, Apple segna praticamente un autogol: la nuova batteria dura di più semplicemente perché è più grande e non è sostituibile perché i designer hanno pensato bene di recuperare dello spazio eliminando del tutto gancetti e involucro. Peccato che pur dovendo progettare una macchina da 5 milioni del vecchio conio, nessuno abbia pensato a usare un paio di viti.

Scelte di design o difetti che siano, a guadagnarci da tutto questo è la sola Apple, ancora una volta a discapito dei suoi ignari e fedeli utenti.

Buona ricarica a tutti.

giovedì 8 gennaio 2009

Dettagli sull'upgrade DRM Free di iTunes

Segnalo l'articolo Getting naked with DRM-free iTunes upgrades: the details
pubblicato da Ars Technica per la firma di Erica Sadun.

mercoledì 7 gennaio 2009

iTunes: la libertà si paga

Via il DRM dai brani in vendita su iTunes Store. Meglio tardi che mai, anche perché tutti gli altri concorrenti di Apple avevano abbandonato ormai da tempo gli inutili lucchetti, avendo realizzato come questi fossero solo un impedimento e un fastidio per gli utenti onesti. Quelli disonesti avrebbero comunque trovato altre vie per rubare (potremmo parlare per anni interi di questo problema, magari trovandoci per una volta tutti dalla stessa parte).

In questa storia c'è però un piccolo neo. Apple offre a tutti gli acquirenti la possibilità di aggiornare la propria libreria al formato plus, senza DRM a 256Kb/s, ma per farlo chiede di pagare un riscatto: 30 centesimi per liberare ogni brano. Una specie di sequestro di canzone.

Scherzi a parte, fatico a capire la motivazione di questo 30% di maggiorazione sui vecchi acquisti. Infatti il diritto d'autore è stato già pagato con l'acquisto originale. E neanche il sovrapprezzo può essere giustificato per il consumo di banda destinata al download del nuovo file: 4 minuti di musica a 256Kb/s equivalgono a meno di 8MB di download. Neanche gli abbonamenti italiani per navigare su internet coi telefonini sono così cari.

Insomma, non è tutto oro quello che luccica ma liberare i file dal DRM è cosa buona e giusta.

Buon ascolto a tutti.