venerdì 21 dicembre 2007

Vladimir contro Steve

I xxx Putin - Foto di yourbartender Non so perché ma molti affezionati della Mela si aspettavano Steve Jobs come persona dell'anno: di tutti i comunicati (mia nonna li chiama così) radio e TV non mi è mai parso di sentirlo nominato nella lista dei papabili. Si parlava piuttosto di Al Gore, che pure è nel cda di Apple, e di sicuro l'ex vicepresidente degli Stati Uniti d'America lo avrebbe meritato.
E invece persona dell'anno (persona, non uomo: non facciamo i sessisti) è stato eletto Vladimir Putin, riconfermato poco tempo fa presidente della grande Russia. Perché è stato scelto Putin? Perché la copertina del Times non è dedicata all'uomo più buono del mondo, ma a quello che più ha influenzato il mondo. E con l'introduzione di brogli elettorali, il supporto al programma atomico dell'Iran e l'arresto dei suoi avversari politici, Putin è stato decisamente la scelta più azzeccata: rappresenta il modello per tanti leader sparsi in tutto il mondo, anche in quello occidentale.
Ecco cosa non avrà pensato Steve Jobs: «È stato scelto Putin? E cosa ha fatto di tanto speciale? Imbavagliato la stampa che non gli stava a genio? Posso farlo anch'io!».
E infatti ThinkSecret ha chiuso i battenti per aver svelato, qualche giorno della presentazione ufficiale, le caratteristiche del MacMini. Ed Apple lo ha minacciato legalmente per sapere le fonti, per conoscere chi ha spifferato un tale segreto. E Nick Ciarelli, il ragazzo a capo di Think Secret, ha preferito lasciar perdere, chiudere e buttare via la chiave, piuttosto che tradire le fonti.
Signore e signori, qui ci vuole un applauso. Scegliete voi se dedicarlo alla coerenza di ThinkSecret o alla prepotenza di Apple.

iTaleb

Foto di clara & james Che mi si dia del Talebano non lo accetto. Vada per lo switcher, anche perché non conosco ancora nessuno che si sia offeso a sentirsi in qualche modo coinvolto in una storia di interruttori. Inoltre non mi piace neanche l'idea che si possa elogiare Windows: la forza di Windows sono i programmi per Windows. Anche Apple li fa. Perché c'è mercato.
Detto questo, tornando agli interruttori, uno switcher è solitamente un utente che abbandona Windows per passare (switch) a Mac. Io non posso essere uno switcher perché il Mac già lo uso. E non solo. Il concetto di switcher è decisamente limitante: perché dovrei mai limitarmi ad una sola tecnologia? Il concetto stesso di computer personale, un posto dove tenere i propri dati è destinato a morire, lentamente ma inesorabilmente: certo, non potremo caricare tutti i nostri dati online, e li terremo in casa ancora per molto ma è decisamente sciocco pensare di accedervi con un solo strumento, modo unico e immutabile, soprattutto quando questo strumento limita volutamente la libertà che abbiamo di accedere ai nostri dati per favorire gli interessi di un'azienda: i dati sono miei e ci faccio quello che voglio. Ed è un caso che riguarda Apple e Microsoft e tanti altri, che molte volte guardano all'utente come un ladro prima ancora che come un cliente.
Questa volta sono stato buono. Non vi ci abituate.

lunedì 17 dicembre 2007

HTML 5 e la libertà multimediale

Erica Ogg A quanto pare il riferimento al formato Ogg (Vorbis per l'audio e Theora per il video) è scomparso dalle specifiche del prossimo venturo HTML 5. Ad aprire le danze era stata Nokia che in un suo documento aveva espresso ridicole perplessità riguardo il formato Theora ritenendolo a rischio brevetti. Per chi non lo sapesse la Xiph Foundation si occupa di produrre formati multimediali che siano totalmente esenti da brevetti e completamente redistribuibili: la scusa di Nokia non regge. Allora perché avversare il formato libero e aperto? Soldi, ovviamente. Infatti i formati Vorbis e Theora non prevedono i lucchetti digitali e ciò va contro gli interessi degli utenti delle major.
A questo punto i miei cari lettori si chiederanno: perché mai parlarne su questo blog? Perché oltre a Nokia, contro i formati aperti, si sono schierate anche Microsoft e la sua sorellina di sempre: la nostra amata Apple.
E ancora: esattamente, di cosa stiamo parlando? Mi spiego. Avete presente i video di Youtube o altri servizi di video sharing online? Li vedete in un riquadro all'interno di una pagina web dove vengono visualizzati grazie al Flash Player di Adobe (ex Macromedia, R.I.P.). In HTML 5 si vuole andare oltre e permettere l'inserimento degli elementi multimediali embedded che verrano riprodotti direttamente dal browser senza ricorso a plugin esterni (Flash, Quicktime, Windows Cesso Player, e così via). Avere dei codec di riferimento, uno standard aperto e utilizzabile da chiunque voglia realizzare un browser è di vitale importanza: ne va della libertà del web. Se non si sceglie un formato unico allora si rischia di non cambiare la situazione attuale (ogni sito avrà bisogno del suo programmino e l'utente dovrà installarsi tutti i player del mondo, un po' come succede adesso). L'utilizzo di un formato proprietario protetto dai brevetti, invece, porterebbe all'impossibilità di scrivere un browser realmente aperto. Apple stessa usa un motore opensource per il rendering HTML in cui non potrebbe certo essere inserito del codice brevettato, a meno che Apple non voglia cambiare la licenza di WebKit (e sappiate che non può farlo perché WebKit non è suo).
Mi viene in mente un esempio surreale: sarebbe come pagare un centesimo all'inventore della radice quadrata ogni volta che si usa un foglio A4. O come dover chiedere il permesso ad un'azienda quando insegnate a leggere ai vostri figli.
Per finire, un accenno sulla posizione di Mozilla a tal proposito. La casa del dinosauro rosso ha dichiarato che loro appoggeranno strenuamente i formati Ogg e derivati e che, comunque vadano le cose, lo supporteranno pienamente nel loro browser. E visto che Firefox non è proprio l'ultimo, chissà che questo non riesca a diffondere l'idea di apertura e libertà che sempre di più sembra mancare in questo mondo disgraziato.

Post Scriptum. La donna nella foto è Erica Ogg. È una giornalista, abbastanza attraente direi. Non c'entra niente con 'sto discorso, semplice assonanza, allitterazione o come diavolo si dica.

giovedì 13 dicembre 2007

Specchio specchio delle mie brame

I monitor della Apple hanno una certa età: sono spessi come un romanzo di Dostoevskij e hanno luminosità e contrasto che non competono con altri monitor sul mercato. Per non parlare del prezzo.
Presto, molto presto, dovrebbero essere rimpiazzati da un nuovo modello. Probabilmente saranno più sottili, più luminosi e brillanti. E saranno lucidi. Avete presente gli schermi a specchio, chiamati anche Glossy? Esatto! Proprio quelli introdotti qualche anno fa dalla Sony sui suoi portatili. Lasciatemelo dire: sono degli schermi che fanno schifo. A meno di un'illuminazione ottimale si vedono riflessi ovunque. C'è troppa luce? Sullo schermo c'è il riflesso della luce. C'è poca luce? Allora compare la faccia dell'utente illuminata dallo stesso schermo. È anche vero che l'occhio umano si adatta facilmente e, a meno di casi estremi, solitamente cancella i riflessi.
C'è una cosa che vorrei, per voi, non per me (come sono generoso!). Vorrei che i prossimi schermi della mela non fossero glossy. C'è gente che ci lavora e con quello che costano non mi sembra giusto lasciare al cervello dell'acquirente il compito di supplire ai difetti.
Se poi anche questi monitor venissero lucidati consiglio a tutti un monitor Eizo.

Post Scriptum. Voi lo sapevate che i monitor degli iMac hanno solo 18 bit di profondità di colore? Il mac non doveva essere il computer ideale per la grafica?

martedì 4 dicembre 2007

Pubblicità con Vista

Cosa fa la Apple per convincere i suoi utenti a usare il Mac? Racconta di come il Mac sia buono per far girare Vista. Sì, Windows Vista, uno dei sistemi più inutili della storia (dopo il Dos 4, a mio parere): bacato, con problemi di sicurezza, crash improvvisi di applicazioni e lentezze varie. Beh, c'è da dire che Apple ha fatto di più: ha fatto in modo di introdurre le stesse caratteristiche (crash, lentezza e bachi di varia natura) nel suo Leopard, così che i PC Guys che i Mac Guys siano equamente insoddisfatti. Solo che i PC Guys a queste cose ci sono abituati. Resta il fatto che ora Apple sembra credere in Windows Vista molto più di quanto ci credano gli utenti. Siamo messi male.
Godetevi la pubblicità. Non sapete l'inglese? Peggio per voi.



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