giovedì 31 luglio 2008

Deretani Retti e Mollicci

Ennesimo caso clamoroso di chiusura di uno store di musica online. Dopo Microsoft a capitolare questa volta è Yahoo. Apple e i suoi fan staranno sicuramente festeggiando, eppure io consiglierei di buttar via i cappellini di carta. Perché il problema non è la chiusura di un negozio, ma nel fallimento totale del sistema DRM. Quando Yahoo chiuderà definitivamente i battenti del suo negozio i brani acquistati non potranno essere più autorizzati. In pratica se uno cambia computer il file regolarmente pagato non funziona più.

Fortunatamente Yahoo risarcirà gli acquirenti, in parte con denaro, in parte fornendo loro gli stessi brani privi di protezione. "Meno male che ad Apple non succederà mai una cosa del genere!" direte voi. Voglio solo ricordare a tutti che ogni qual volta accettate di stare al gioco del DRM, sulla musica, sui film, sulle applicazioni, c'è dietro di voi qualcuno che vi tiene per le palle.

Buona strizzata a tutti!

martedì 29 luglio 2008

Casco e ricasco

Apple perde il pelo ma non il vizio. Non è bastato farsi belli grazie alla versione di Microsoft Office per Mac, perché grazie all'utilizzo dei processori Intel Apple si fa pubblicità mostrando i suoi computer funzionare con Windows. La pubblicità è ben presente nelle pagine del sito Apple, dove fa bella mostra di sé un MacBook con Windows XP.

Che sia un messaggio della società? Tipo "usate Windows sul Mac che MacOSX non è un granchè", oppure "comprate un Mac poiché è del tutto identico ai PC anche se continuiamo a chiamarli diversamente"? Può anche darsi, ma va un applauso alla società che ha capito qual è il sistema operativo migliore.

Questo post è una parodia di un articolo letto su melamorsicata.

E ora odiatemi. Buona parodia a tutti.

venerdì 25 luglio 2008

S'i fosse casa

Simpatico paragone tra sistemi e case.

Se Windows fosse una casa? Sarebbe un palazzo governativo costruito in economia e velocemente, e proprio per questo costerebbe di manutenzione molto più del costo iniziale.

Se Linux fosse una casa? Sarebbe la casa da sogno per designer e carpentieri, dove tutto può essere spostato con facilità per incontrare il gusto e le esigenze di chi ci vive dentro. Senza contare i minuziosi controlli effettuati da migliaia di carpentieri, tra i migliori al mondo. Roba da rendere i vicini invidiosi: «Ma dove lo hai comprato?». Solo che quando gli dici che l'hai fatto tu, ti lanciano occhiate di sdegno perché «sei uno di quelli».

Se Mac fosse una casa? Avrebbe un pavimento lustro abbastanza da riflettere tutti gli oggetti della casa. Tutte le luci sono al posto giusto, esattamente come vuole il padrone di casa, per cui non toccate nulla.

Geniale.

Buona casa a tutti.

giovedì 24 luglio 2008

MacBook Breeze

mercoledì 23 luglio 2008

Margini di guadagno: non meno di 300$

Secondo quanto riportato da AppleInsider, il costo effettivo dell'iPhone per Apple sarebbe di 174,33 dollari americani (al cambio circa 110€). Il prezzo finale (si considera la versione da 8GB) è di 499 dollari. La differenza, approssimando per difetto, è di circa 300 dollari. Certo, non se li prende tutti Apple.

Anche il rivenditore, in quanto tale, applica un rincaro: solitamente un numero considerato adeguato è il 30% (anche se si tratta di una percentuale molto malleabile). Mettiamo che anche Cupertino voglia guadagnarci una cifra simile. Facendo due conti veloci e arrotondando per eccesso, il costo finale dell'iPhone da 8GB dovrebbe essere circa 299 dollari.

All'appello mancano ancora 200 dollari. Parte di questi soldi servono ad Apple per recuperare i costi di ricerca e sviluppo, ma una grossa fetta (di solito maggiore di tutte le altre) se la prende il marketing per la pubblicità e la promozione del prodotto.

E si sa che la pubblicità non è un valore aggiunto.

Buona moltiplicazione a tutti.

martedì 22 luglio 2008

Un altro blog contro Apple

Succede abbastanza spesso che chi capita su questo blog commenti dicendo «Oddio, l'ennesimo blog che si scaglia contro la povera e piccola Apple! Debbo fare qualcosa per aiutare Steve Jobs ad arrivare alla fine del mese: mi compro subito un altro iPod e dieci canzoni a caso dall'iTunes Store (speriamo che mi capiti Gigi D'Alessio!)».

Ironia a parte, è una cosa che effettivamente capita, e va bene così: libero di parlare io, liberi di parlare tutti. Mi è venuta, però, la curiosità di cercare questi altri blog contro Apple. E queste sono state le parole parole che ho dato in pasto a Google: blog contro apple. Solo che probabilmente Google non funziona molto bene e non sono riuscito a trovare un granché. In mezzo al mucchio di notizie e articoli (Mtv contro Apple, LG contro Apple e perfino Apple contro Apple), l'unico blog che ho trovato tra i risultati è stato proprio no-apple.blogspot.com. Per la cronaca, all'ottavo posto in prima pagina.

Ora, visto che io non sono capace a cercare e sono anche piuttosto pigro, mi aiutereste a trovare altri blog che scrivano contro Apple?

Buona ricerca a tutti.

lunedì 21 luglio 2008

Un milione di iPhone venduti! Anzi, no.

Gli iPhone venduti sarebbero in verità meno della metà (comunque una bella cifra, c'è da ammetterlo). A rivelarlo è Gene Munster, un analista di mercato della società Piper Jaffray, che spiega come il termine venduto utilizzato da Apple indichi il passaggio dalla fabbrica al rivenditore (che è quando incassa i soldi), e non l'effettivo atterraggio nella tasca del cliente finale. Il milione comunque non tarderà ad arrivare: ci vorranno diciassette giorni in più.
Ma dopo tutto sono solo numeri.

Buona addizione a tutti.

venerdì 18 luglio 2008

Signor Crusher, curvatura sei. Attivare

Mettendo da parte Klingon, Romulani, Ferenghi e Vulcaniani, l'attivazione è un procedimento che non ha portato beneficio alcuno per gli utenti. È un meccanismo con cui, principalmente in riferimento al software, le aziende cercano di proteggere i propri introiti evitando che il prodotto possa essere usato senza averne pagato la licenza.

È questo il caso della maggior parte di Microsoft, con Windows e Office a far da porta-bandiera, e di molte altre software house, come Autodesk e Adobe. È facile copiare un software e le aziende cercano di evitare che questo accada al di fuori del loro controllo.

È un po' più difficile, invece, copiare un telefonino: il 17,6% degli utenti desiderosi di un iPhone hanno infatti provato a fotocopiare il gioiellino di Apple, ma pare che la cosa non abbia dato i risultati sperati. Inoltre molti degli Apple Boys affermano che fotocopiare un iPhone faccia diventare ciechi (anche questo sembra non sia vero).

Scherzi a parte. Ad oggi l'iPhone è l'unico telefono cellulare che non funziona appena acceso (alla faccia della semplicità): occorre collegarsi ad Apple e chiedere la benedizione ufficiale di Steve Jobs. E non è possibile comprarlo comodamente da casa (evviva l'era di Internet) poiché bisogna obbligatoriamente recarsi in negozio. Il tutto ad un costo non proprio irrisorio e senza contare che il perverso meccanismo si è più volte inceppato.

La protezione dei telefoni non è cosa nuova: in Italia è stata portata in auge da Tre, che offriva telefoni a prezzi stracciati in cambio dell'eterna fedeltà alle sue USim. La cosa non chiedeva il pagamento di nessun contratto aggiuntivo e i forti sconti erano abbinati anche alle schede prepagate.

A questo punto c'è da chiedersi: visto che in Italia il telefono viene pagato normalmente e che gli eventuali contratti sono vincolanti (non si può prendere l'iPhone scontato e poi dimenticarsi di pagare l'abbonamento mensile) perché Apple si ostina a complicare la vita ai suoi utenti?

La risposta è più che semplice e viene da più di duemila anni fa: Divide et Impera. A dirlo era il compianto Giulio Cesare, fermamente convinto (a ragione) che se riesci a dividere i tuoi nemici poi è più facile dominarli. La stessa cosa si applica ai mercati (qualcuno ha parlato di globalizzazione?) Ma sono gli utenti i veri nemici di Apple?

Buona pugnalata a tutti.

giovedì 17 luglio 2008

A loro piace così

Ci provano, ma proprio non ce la fanno.

E così si dimenticano di dire che non ci sono gli MMS (proprio ora che la Summer Card!), che non si possono fare i video, tanto meno le video chiamate. E si dimenticano di dire (ma forse neanche lo sanno) che con gli altri telefoni UMTS la connessione non è assolutamente ballerina. E giammai dicono che i problemi di attivazione sono colpa di Apple: colpa di Tim; colpa di Vodafone. Colpa dell'America, Gianni lo ripete fino alla nausea.
Non dicono neanche che la macchinosità per l'installazione delle applicazioni (bisogna poi ricopiarle su iTunes pena la cancellazione) e la qualità mediocre di quelle gratuite sono una precisa scelta commerciale e protezionista di Apple. E si dimenticano pure che il mitico sottomarino di Jules Verne percorse 20 mila leghe sotto i mari, non 10 mila (che abbiano letto il libro a metà?).

Eppure ci hanno provato, tranne per chiedere poi scusa perché «usarlo è l'esperienza definitiva».

Accidenti, mi sono spruzzato nelle mutande e non me ne sono accorto!

Buona scopata a tutti.

mercoledì 16 luglio 2008

Psystar denunciata

Alla fine Apple ha fatto quello che tutti si aspettavano e si appresta a portare Psystar in tribunale per i suoi OpenComputer.

Per chi si fosse perso qualcosa, Psystar è una piccola, minuscola società produttrice di piccì che qualche mese fa ha cominciato ad offrire per le sue macchine la possibilità di installare MacOSX Leopard.

Secondo quanto riportato da Punto Informatico, Apple accusa Psystar principalmente di violazione del copyright, induzione alla violazione del copyright, violazione di marchio registrato e violazione di contratto. È fuor di dubbio che alcune di queste accuse possano essere effettivamente fondate (Psystar fornisce gli update per le sue macchine e lo fa modificando quelli ufficiali di Apple).

Tuttavia la condotta di Psystar non può considerarsi del tutto sbagliata: tutte le copie del sistema operativo sono regolarmente pagate e in precedenza limitazioni simili a quelle imposte da Cupertino sulle possibilità di utilizzo del suo software sono state considerate nulle (verificate pure, è tutto documentato).

Apple inoltre parla di danni irreparabili, ma è ragionevole pensare che le utenze Psystar e quelle Mac siano da considerarsi nettamente separate: chi compra un Psystar, bruttino e assemblato, è decisamente un acquirente che non aveva intenzione di acquistare un Mac vero.

Resta la questione del prezzo del sistema operativo: Apple potrebbe dire di vendere sotto costo il suo MacOSX proprio perché recupera il danaro dal legame con il suo hardware (i Mac costano un po' di più anche per quello). In tal caso però non sarebbe più corretto dire che MacOSX costa meno di Windows. Delle due o l'una o l'altra, a voi la scelta.

Nel frattempo non è ancora noto se Psystar voglia avvalersi della norma blocca processi.

Buona udienza a tutti.

martedì 15 luglio 2008

Questioni di angoli

Immagino tutti conosciate Macity, sito di riferimento per la propaganda le notizie sul mondo Apple. Hanno pubblicato una recensione fotografica del nuovo iPhone, uno bianco tipo cucciolo di foca. L'hanno confrontato con l'iPod Touch, così per giocare in casa. Una delle immagini riporta la didascalia "Ottima la visibilita' anche da elevate angolazioni", da cui si arguisce come l'immagine non l'abbiano neanche guardata.

Nella foto, infatti, l'angolo dalla perpendicolare al piano è poco meno di 25˚ sull'iPod a sinistra (quindi circa 50˚ di visuale) mentre sull'iPhone a destra arriviamo qualche grado meno di 40˚ (ovvero 80˚ di visuale).

E signori miei, 80˚ di visuale non sono abbastanza per poter parlare di "elevate angolazioni", senza contare che l'immagine l'iPhone, ripreso più angolato, è più scura (ma noi non possiamo sapere se avessero impostato una luminosità minore). Con questo non voglio dire che l'iPhone non possa fare meglio di così, ma semplicemente che chi ha messo insieme il pezzo su Macity era più interessato a glorificare che a fare informazione: sarebbe bastato piegarsi di più o avvicinarsi ancora con l'obiettivo.

Nella realtà lo schermo dell'iPhone e dell'iPod Touch è del tutto simile a quello che si può trovare su tanti altri dispositivi portatili con una visuale ottima solo di fronte. Nei prodotti Apple, però, si nota anche una certa preferenza per alcune angolazioni che agevolano gli utilizzi più tipici, ovvero leggermente inclinato in avanti, sia in verticale che in orizzontale (piegato a sinistra).

Conclusione: non domandate all'oste se il vino è buono. E neanche a chi dall'oste viene pagato.

Buona visione a tutti.

lunedì 14 luglio 2008

Pantomima di un gatto a nove code

Code dappertutto per il lancio dell'iPhone in Italia e nel resto del mondo. Una notte bianca improvvisata e file di persone davanti ai negozi, aperti per l'occasione allo scoccare della mezzanotte. Solo che al posto della zucca c'era il melafonino: l'iPhone 3G (3G sta per UMTS, ricordiamocelo).

C'è però da esaminare un po' meglio la natura delle code. In parte sono state opera diretta degli appassionati che proprio un minuto di più non potevano aspettare, ripetendo un canovaccio che già avevamo visto per l'uscita di Windows 95 (guardatevi il video, così facciamo la guerra degli sfigati).

In parte però le code si sono formate anche per altri motivi, tra cui la disponibilità limitatissima dell'aggiornato telefono dei desideri, poche migliaia su tutto il territorio nazionale, e solo alcuni negozi ad averlo effettivamente sugli scaffali (uno o due per ogni milione di abitanti). Ad allungare ulteriormente i tempi di attesa un meccanismo di attivazione con problemi a non finire (si parla di circa 45 minuti necessari per ogni terminale da abilitare).

C'è anche da mettere in conto una certa sovra estimazione del numero di persone in fila: a Torino si è parlato addirittura di 300 persone, cosa che corrisponderebbe a circa 200 metri di coda, che a percorrerla a piedi, per la curiosità di vedere chi è il primo, si impiegano tre minuti (per chi è di Torino, sarebbero circa tre quarti della distanza tra Piazza Castello e Piazza San Carlo.

Che poi io sono passato (poco dopo le undici di sera): la fila non copriva neanche il singolo isolato e tutti erano accompagnati. Perché spesso ci si dimentica che ad aspettare da soli si va incontro a noia sicura.

Buona fila a tutti!

domenica 13 luglio 2008

Entrate pure, la porta e aperta!

A dirlo non è certo Apple, che pur di spennare i suoi clienti li convincerebbe che è meglio per loro farsi prendere le impronte digitali (e che siamo bambini nomadi?).
A dirlo è invece il solito, ormai salito agli onori della gloria, Dev Team che ha appena rilasciato un video, un mero assaggio, di quello che sarà uno dei software più amati (dagli utenti) e odiati (da Apple) delle prossime settimane.
Il tool sarà in grado di sbloccare sia iPod Touch che iPhone, indipendentemente dalla data d'acquisto e dall'attivazione, e funzionante sia con il firmware 1.1.4 che 2.0. E badate che non si tratta solo di far funzionare il telefono con delle schede SIM diverse, cosa che dovrebbe essere già possibile in Italia, ma anche di poter installare dei programmi senza piegarsi al giogo dell'App Store e della sua censura.
E dire che un blog dedicato all'hacking, evidentemente partito con lo scopo di arrendersi, «mettendo una pietra TOMBALE sul futuro dell'iPhone "cracckato"» (testuali parole, triple consonanti comprese).
Buon firmware 2.0 a tutti.

venerdì 11 luglio 2008

iPhone: quando la posta ti va in frantumi

Non vi preoccupate, nulla di troppo serio. Nessuno perderà nessuna email, promesso! (Sempre che vi fidiate delle mie promesse o di quelle di qualcun'altro).
Comunque quello che è capitato è che l'iPhone 2 a detta di qualcuno ha ancora una costituzione delicata, principalmente dovuta ai problemi di gioventù delle applicazioni, in particolare di quella della posta.
Il problema si riscontra con l'ActiveSync, meraviglia delle meraviglie che Apple ha scoperto solo qualche anno dopo i terminali Windows Mobile. L'ActiveSync funziona bene con calendari e contatti, ma, cito testualmente, «metà delle volte che clicco su un'email mi rimanda alla home (e resetta l'email, così che il server deve fare di nuovo il push dei messaggi verso il telefono)».
La soluzione, almeno per ora, è quella di ritornare al buon vecchio IMAP che, personalmente, preferisco a tutti gli altri protocolli.
Buon iPhone a tutti.

mercoledì 9 luglio 2008

This machine kills freedom

Sull'onda di quella che sembra quasi una meme (Dio solo sa quanto odii questo termine).





Per la cronaca: il font utilizzato per rifare la scritta è il Liberation, giusto per stare in tema.
L'autore dell'immagine originale, ben più profonda di questa o di altre sue derive, derivate e derivazioni, è 9 0 0 0.