venerdì 23 novembre 2007

Supercomputer: la classifica non premia MacOSX

IBM BlueGeneAvevo già scritto di come, nella Top500 dei supercomputer, il MacOSX fosse presente in soli tre installazioni e che comunque se la passasse meglio di Windows, usato solo in due casi.
Zak, a cui ho rubato la spassosa vignetta della scorsa volta, mi ha fatto venire voglia di ricontrollare la classifica. La Top 500 dei supercomputer, infatti, è stata aggiornata proprio questo mese. E ci sono dei cambiamenti, anche se non clamorosi.
Linux ha incrementato la sua presenza, passando da 389 a 426, traducibile in un +9,5%. Più strano è l'incremento dei supercomputer con Windows, passati da due a sei: numeri risibili ma pur sempre un tre volte tanto. E il MacOSX? È calato: da tre a due. E paradossalmente, sappiate che non mi fa piacere, ora Windows è più usato di MacOSX anche nei supercomputer.
Per rispondere a Zak: non è un problema di affidabilità o di presenza di un Admin 24 ore su 24. Linux viene scelto sui supercomputer perché una società dopo aver speso qualche milione di dollari vuole poterci fare il ca..o che gli pare. E questo, amici miei, non è possibile né con Windows né con MacOSX.

Giusto per la cronaca. Il computer più potente del mondo è il BlueGene/L di IBM che ha la bellezza di 212.992 processori. Duecentododicimilanovecentonovantadue.

martedì 20 novembre 2007

Lui e Beatrice

Vi consiglio di leggere le strisce di Zak Comics, nei vari gusti Io e Beatrice, Parajdemina e Spread the Banana, quest'ultimo in inglese.
Nelle strisce di Io e Beatrice ho trovato questa vignetta:



Spassosissima. Spero Zak non mene voglia se ho stretto un po' l'immagine e se l'ho pubblicata qui anche se coperta da copyright.

lunedì 19 novembre 2007

Libertà d'informazione

Sembra sempre più strano come Apple ancora non abbia introdotto l'iPhone in Italia: visto che la maggior parte (non tutti) dei giornalisti italiani sono dei kiss-ass (leccaculo) provetti, si sarebbero trovati benissimo nelle interviste pubblicità con le domande preparate e le risposte pronte.
E invece sono andati in Gran Bretagna, dove invece i giornalisti le domande le fanno e cercano di capire come vanno le cose, evitando di ricoprire solo il ruolo di semplici attori dell'ennesimo spot pubblicitario. Infatti l'intervista doveva vertere sul lancio britannico dell'iPhone che, sappiamo tutti, si può gestire (secondo volontà di Cupertino) solo da iTunes. E quindi il giornalista ha provato a chiedere: "A proposito del monopolio iTunes...". Allarme rosso, tutti gli uomini ai posti di combattimento!
Nel video che segue, se volete, potete aggiungere mentalmente qualche sottotitolo in italiano, del tipo "Mi consenta".

sabato 17 novembre 2007

Globale 001

Lightning - Foto di wvs Ho avuto una settimana brutta, troppo piena, mal di testa perenne e qualcuno ne sarà contento.
Facciamo un po' di aggiornamenti, messi insieme, pochi commenti giusto per capire.

Su OneITSecurity: "è stata apprezzata la professionalità degli ingegneri e dei manager Apple che nonostante sia passato poco più di un mese, e quindi l’uscita di una patch di sicurezza potrebbe risultare impopolare, non hanno esitato a rilasciare questo update". E invece hanno aspettato anche troppo: un mese per risolvere un problema di perdita dei dati durante lo spostamento dei file? Decisamente troppo. Apple dovrebbe rilasciare degli aggiornamenti continui, non 110 mega alla volta. In Italia non tutti hanno la banda larga e avere degli aggiornamenti piccoli, ma continui, aiuterebbe parecchio.

Su Heise Security. Sempre relativo al primo aggiornamento, in particolare al firewall. Il firewall di Apple era risultato bucato come un groviera: non bloccava quello che doveva bloccare e partiva con regole più permissive della Berlino del secondo dopoguerra. Un po' siamo migliorati: non nel firewall, ma nel linguaggio. Ora non si sceglie più di bloccare tutte le connessioni ma di permettere solo i servizi essenziali. È una questione di stile, non di sicurezza.

Carmack afferma che quelli della Apple sono dei pazzi e degli idioti a non prendere in considerazione lo sviluppo dei giochi su ipod e iphone. Ovvero: Apple dovrebbe aprire i propri prodotti per permettere ad aziende come la ID Software di sviluppare e portare i suoi meravigliosi videogame sui device mobili di Cupertino. E se non sapete chi è Carmack allora non siete neanche degni di stare davanti a un computer. Dico sul serio.

Ora ci sono trentadue varianti di uno stesso trojan per Mac. Ancora non ci siamo: il Mac non è abbastanza diffuso per essere terreno fertile per un virus, sia per la propagazione dell'epidemia, sia per la convenienza economica di chi fa i virus. Tuttavia non vedo molto lontano il tempo in cui anche sul Mac dovremo installare un antivirus.

Apple ci crede in XServe? Gli ingegneri che l'hanno fatto sì. Jobs un po' di meno. Forse non sopporta che sulle sue macchine possa metterci mano qualcuno che di reti ne capisce. Almeno ora è possibile virtualizzare il MacOSX Server, a patto di virtualizzarlo su un altro MacOS e mai su un PC. Sappiate che MacOSX gira benissimo su VMWare, indipendentemente che stiate lavorando su Linux, Windows o Mac. Comunque nell'ambito Server Apple ha decisamente ancora tanta strada da fare: può andar bene nella multimedialità, ma farsi pagare così caro per avere un sistema Unix che fa esattamente le stesse cose di una Debian mi sembra un po' esagerato. Se poi, cari utenti Apple, pensate che il MacOSX Server è più facile di una Debian, non posso che darvi ragione. Provate, però, ad immaginare la scena in cui una azienda deve assumere un nuovo amministratore di rete: dovrà sapere dove mettere le mani o solo saper muovere un mouse? Le competenze non possono essere soppiantate dalla semplicità.

Qualche Mac ha un problema con la grafica? Niente paura, basta nascondere tutto sotto il tappeto e nessuno si accorgerà di niente! No, siamo onesti: il documento che parla del problema dei chip grafici di alcuni iMac è ricomparso. Peccato non contenga informazioni utili. Secondo me è un problema Hardware e nessun Firmware potrà giovare. Apple vuole solo evitare il richiamo.

Alla fine questo post mi è uscito in stile rassegna stampa. Non è un granché, lo so. Posso fare di meglio.

giovedì 8 novembre 2007

Brevemente. Su Twitter

Visto che ormai non riesco a stare dietro a tutto quello che succede ho deciso di velocizzare in parte il processo. Qui di lato, a destra, potrete vedere i miei post su Twitter, con cui cercherò di tenervi aggiornati soprattutto con link a materiale interessante.
Potete anche seguirmi direttamente su Twitter/noapple.
E non vi preoccupate: continuerò a scrivere i post tradizionali. Consideratelo un di più, un po' di veleno in piccole dosi. Ma ricordate: il veleno che vi somministro viene da Cupertino, sotto forma di caramelle. Io non faccio altro che togliere il guscio.

È nato prima l'uovo o la gallina?

mercoledì 7 novembre 2007

La Apple tiene i suoi ipod troppo legati ad iTunes

Hold Tight di Iguana JoQuesta la motivazione di una Class-Action contro Apple partita dalla Florida. Infatti Apple non permette di collegare ad iTunes altri lettori mp3, cosa che diventa ancora più difficile quando i brani sono protetti. Su quest'ultimo punto la situazione sta lentamente migliorando con i brani DRM free, ma non tutto il catalogo di iTunes è disponibile senza gli odiati lucchetti.
E non è finita qui. Infatti la Class-Action lamenta ulteriori comportamenti illegali riguardo la possibilità di acquistare brani da altri negozi online: iTunes è collegato solo all'iTunes Store e iTunes è l'unico strumento per gestire l'iPod. Non resta che fare due più due.
Questa chiamata in giudizio della casa di Cupertino, non riguarda i problemi tecnici di interfacciamento, ma le scelte operate da Apple al solo fine di impedire l'uso di iTunes e iPod al di fuori del suo controllo. Infatti nell'ultima generazione di iPod è stato inserito un chip che ne impedisce il funzionamento con software diverso da iTunes. Il chip non fornisce nessun'altra funzione avanzata: è solo un'ulteriore impedimento al consumatore nell'utilizzo libero di un bene che ha pagato. Ovviamente quel chip non è gratis: gli utenti lo pagano quando comprano l'iPod.
Speriamo che da noi la UE, che tanto bene ha fatto contro Microsoft, si svegli anche su questo fronte.

Piazza privata

Omaggio agli dei di Gianni D. Su Tom's Hardware Guide Italia, è apparso un articolo a proposito di Leopard su PC. E badate, non è roba tecnica: masterizzare di qua, bittorrent di là, e la penna USB dove gliela metto?
Ed è interessante non tanto che si parli di come il MacOS X possa girare tranquillamente su dei PC che non siano di Apple ma di come la casa di Cupertino si permetta di cancellare, a suo insindacabile giudizio, dei post sul loro Forum di assistenza. Insomma, prima apri una piazza in cui parlare ("forum" è una parola latina, non l'ha mica inventata Apple!) e poi decidi chi può parlare e chi no?
E non venitemi a dire che Apple può censurare chi vuole in casa propria: sarebbe come usare le stesse scuse di Mastella.
L'articolo è a cura di Tony Celeste.

martedì 6 novembre 2007

Perdite di dati su Leopard

Foto di Thomas Hawk Cosa succede se io dico a Finder di spostare dei file su, ad esempio, un volume di rete? I file vengono copiati sulla destinazione e poi vengono cancellati dalla sorgente.
Cosa succede se io provo a fare lo stesso ma la connessione di rete va giù (ad esempio va via la corrente, oppure cade la connessione ad internet)? Succede che Finder non copia i file sulla destinazione ma li cancella completamente dalla sorgente. Il risultato è che i file non ci sono più: né sulla destinazione, né sulla sorgente.
Uomo avvisato...

lunedì 5 novembre 2007

Il telefono ha trovato il suo punto G

Vegetable Points G di Daniele CortezIl famigerato Gphone è arrivato e non è un telefono: è un sistema operativo, aperto a tutti, basato su Linux. Sarà disponibile dall'anno prossimo e verrà installato sui telefonini di qualunque costruttore voglia farlo. Google non chiederà alcun pegno, né contributo economico, né impegnerà intere squadre di ingegneri (che brutta vita!) a tenere il tutto chiuso in una gabbia dorata (ma solo di fuori).
Paolo Attivissimo, che pure è un utente Mac, fa un elenco puntuale delle aziende che già sono entrate in contatto con Google e poi cita anche lo zio Bill e lo zio Steve che mancano poiché troppo presi a giocare nei loro giardini cintati. Insomma: aspettiamo con ansia di liberare le nostre telefonate!

Se ci avete visto una tetta invece di un limone, siete dei pervertiti.

domenica 4 novembre 2007

Leopard anche sui PC di altre marche

PowerMac Intel Inside Macity a proposito di una guida sull'installazione di Leopard sui PC dice che l'articolo

prevede una conoscenza non banale di un processo che include il recupero di file per modificare il sistema operativo, la masterizzazione di Dvd, l'accesso a Darwin e l'uso del terminale. Complessivamente si tratta di una procedura molto complessa e non garantita

e fin qui non ci piove.
Quello che Macity non dice, ma che tutti noi sappiamo, è che la procedura è difficile non per colpa del PC, ma per colpa di Apple, che vuole evitare di vedere il suo OS girare anche sugli altri PC.
Esatto: "sugli altri PC". Perché i Mac di oggi sono solo i PC di Apple: hanno gli stessi processori dei PC, gli stessi hard disk dei PC, gli stessi chipset dei PC, le stesse schede video e così via. Ci gira anche Windows (alla Apple ne vanno fieri!).
Chi si ricorda il primo PowerMac con processore Intel?

(Suggerimento sottovoce: è quello della foto. La Apple lo vendeva a 999 dollari.)