sabato 27 ottobre 2007

Nel blu dipinto di blu

Chissà quante risate vi sarete fatti quando avete visto le schermate blu che identificano i nodi Windows nella rete vista da Leopard! Tante risate, vi divertite con così poco!
E anch'io ho riso, un pochino, quando ho letto di questa storia, dello schermo blu che appare su alcuni Mac (si badi bene: sul Mac non sul PC): a quanto pare alcuni infelici utenti Apple hanno fatto l'aggiornamento del proprio computer per godere del ruggito di Leopard e al riavvio si sono trovati davanti uno schermo blu, il computer bloccato e il supporto telefonico di Apple che non sa che pesci pigliare.
Ecco alcuni estratti dal forum Apple di assistenza:

I'm on the phone to them and they can't help!!

Rebooted. Same problem. The question is: If I wait, how long is too long?

I used the Backup program which repeatedly failed to do the backup

Blue screen, black cursor, no activity

It seems to me that they don't really know about the problem yet.

La cosa ancora più divertente è che mentre gli altri sistemi, compreso Windows, sono in grado di funzionare su hardware molto differenti fra di loro, Apple può benissimo concentrare i suoi sforzi solo sui suoi computer che, essendo suoi, conosce benissimo. Eppure nonostante questo un aggiornamento riesce a dare così tanti problemi, ponendo gli utenti in condizione di non poter lavorare.

giovedì 25 ottobre 2007

Spaces: la grande non-novità

Leopard avrà Spaces: un'importante innovazione altamente tecnologica presente in tutti gli ambienti Linux e Unix in generale da quasi dieci anni.
Con questo non voglio dire che Cupertino stia lì a inseguire. Voglio dire che a prendere spunto dagli altri non si fa mai male e che anche Apple copia le idee da altri progetti, così come altri progetti copiano le idee da Apple. Se non ci fosse questo reciproco stimolo ci sarebbe poca innovazione, per lo più pilotata dai singoli costruttori al solo fine di vendere nuove versioni dei loro software, e questo non andrebbe certo a favore degli utenti finali.
Per cui smettiamola una buona volta di urlare "Hanno copiato Apple! Hanno copiato Apple!". Ogni volta che leggerò qualcosa del genere sarà mio onore mostrare una prior art che dimostra il contrario.

mercoledì 24 ottobre 2007

Ancora sulle mele verdi

Rispondo a Ubaldo e Bruno, che mi hanno fatto notare che Greenpeace abbia dichiarato che le altre compagnie non si comportano certo meglio di Apple e che gli inquinanti presenti nell'iPod sono entro i limiti di legge.
È vero, e non ho mai affermato il contrario. Anzi, nel mio post precedente, dico chiaramente che le altre compagnie non si comportano meglio e che rispettano anch'esse i limiti di legge.
Ma non è questo il punto. Il punto è che Apple, così come tutti gli altri nessuno escluso, non si impegna per fare qualcosa di meglio dei limiti di legge, mentre dall'altra parte si propone come un simbolo per l'ecologia, con la lettera di Steve Jobs che si impegna a rendere l'azienda più verde, e la messa in prima pagina di un premio Nobel

martedì 23 ottobre 2007

L'avevo detto io!

ZDnet si pronuncia senza mezzi termini:

Apple’s a lot easier to understand when you stop looking at it as a religion and instead see it for what it is - a multi-billion dollar consumer electronics company

che traduco per i Mac User che non conoscessero l'inglese:

È più facile capire Apple se si smette di considerarla come una religione e invece la si guarda per quello che è - una compagnia da molti miliardi di dollari che produce elettronica di consumo

Insomma, è quello che cerco di insegnarvi io da tanto tempo: Apple vuole solo il bene delle sue tasche, non certo dei suoi utenti.
Ma l'intervento di ZDnet non si ferma qui, e arriva a paventare il prossimo passo di Apple verso la conquista del mercato: l'introduzione di un Mac con Windows preinstallato. Eresia? No, marketing, uno dei campi in cui Apple riesce meglio.
Vediamo perché Apple dovrebbe preinstallare Windows sulle sue macchine. Apple sta crescendo più della media del mercato: 34% per la precisione, un numero particolarmente forte. Ma non è la sola. Hewlett-Packard cresce con un ritmo doppio rispetto al mercato, ben più di Apple. E non è la sola. Acer cresce con una velocità quadrupla rispetto alla media del mercato.
Insomma: i risultati di Apple possono sembrare ottimi, ma si possono migliorare. Inoltre i computer Mac hanno avuto un netto incremento di vendite con l'introduzione dei processori Intel: ora un Mac ha lo stesso processore di un PC, ha gli stessi hard disk di un PC, le stesse memorie, gli stessi chipset e le stesse schede video. In pratica il Mac di oggi è un PC (la pubblicità dovrebbe essere "Ciao io sono un PC", "Ciao anch'io sono un PC, ci siamo già visti?").
Un ulteriore spinta alle vendite è arrivata con l'introduzione di BootCamp, e a cosa serve BootCamp? A far girare Windows. Il prossimo passo logico, dal punto di vista del marketing, diventa offrire i Mac con Windows. Probabilmente Apple tirerà fuori quel poco di orgoglio che le è rimasta e difenderà la sua identità, ma non sarebbe la prima volta che Steve Jobs scende a patti con il diavolo, in questo caso personificato da Microsoft
Questa volta voglio essere buono senza velleità da distruzionista. L'alternativa per Apple sarebbe intraprendere una seria svolta e lavorare per portare su MacOSX il maggior numero di applicazioni che ora girano solo, o meglio, su Windows, collaborando con le compagnie e con gli sviluppatori, offrendo supporto e incentivi. Non bastano certo le animazioni del desktop a convincere le aziende.

mercoledì 17 ottobre 2007

Chi copia

Ubuntu non è il solo prodotto di Canonical. Uno degli altri progetti più o meno collaterali è Launchpad, che definire un sito web sarebbe riduttivo, ma non è questo l'importante.
L'importante è l'interfaccia di Launchpad che da qualche anno presenta un menu di questo tipo:



Qualche settimana fa Apple ha aggionrato la grafica del suo sito istituzionale, e in basso ora troviamo qualcosa del genere:



Chi ha copiato questa volta?

Sia ben chiaro: non voglio accusare Apple. Voglio solo dire che quando Apple e molti mac-utenti gridano al plagio spesso farneticano.


Note

  • Canonical è la multinazionale fondata da Mark Shuttleworth, noto anche per essere stato il primo africano ad andare nello spazio.
  • Se non avete mai provato Ubuntu potete richiedere il CD gratuitamente. Non si pagano né licenze né spedizioni. E poi lo potete copiare agli amici. Aprite gli occhi.

lunedì 15 ottobre 2007

Doppia Faccia

Voglio fare i miei complimenti ad Al Gore e al suo staff per il premio Nobel per la Pace. Qualcosa di importante, che ci fa ricordare quanto sia importante la tutela dell'ambiente.
E anche Apple lo sa, tanto da mettere in prima pagina sul suo sito un omaggio all'ex Vice Presidente degli Stati Uniti.
Solo che mentre Apple si fa pubblicità gratuita sfruttando i meriti di qualcun altro, GreenPeace denuncia e dimostra come Apple non stia mantenendo fede alla promessa di una mela più verde. Infatti il suo iPhone contiene sostanze tossiche per l'ambiente, come si vede da questo video e da questo documento (entrambi in inglese).
Non che gli altri produttori si comportino meglio, ma almeno non hanno la faccia tosta di nascondersi dietro un premio Nobel.

sabato 13 ottobre 2007

iPhone di nuovo sbloccato

Ci sono volute solo due settimane per rifarlo. Ormai Apple dovrebbe averlo chiaro in mente: nessuna protezione è per sempre (e neanche i diamanti, capito cara?).
Purtroppo Apple continuerà a cercare di fermare gli hacker dal giocare col suo iPhone, ma sarà tutto inutile. Il proibizionismo non ha mai funzionato. Inoltre Apple si sta comportando al limite del lecito: è quasi sicuro che i nuovi aggiornamenti siano studiati per rendere apposta inoperativi gli iPhone sbloccati, trasformandoli di fatto in mattoni di alta fattura (nel senso che costano tanto).
È un po' come se un bambino non volesse far giocare col suo giocattolo un altro bimbo e pur di impedirglielo fosse disposto a romperlo. Il giocattolo, non l'altro bambino.
Questo comportamento, come dicevo, è al limite del lecito. Forse gli Yankes e quelli della Lega Nord sono abituati in un certo modo, ma qui in Europa è proibito farsi giustizia da soli. E inoltre in alcuni Paesi europei il blocco del telefono è sottoposto a rigide norme che tutelano l'utente. In Francia è obbligatorio che i telefoni bloccati vengano venduti anche senza blocco, seppure con il dovuto adeguamento di prezzo.
In Italia è permesso all'utente di sbloccare il telefono dopo 9 mesi, pagando il 50% della differenza dal prezzo pieno, oppure dopo 18 mesi senza alcun sovrapprezzo.
Sono forse questi i problemi che Apple deve affrontare per introdurre l'iPhone in Francia e Italia?
Aprite le vostre menti, gente. Anche quando telefonate.